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F1, Verstappen e Russell: "Meglio Mario Kart o gli irrigatori". Monaco, la regola dei pit stop diventa comica

Da Verstappen a Russell passando per Sainz, i piloti non hanno apprezzato la regola delle due soste obbligatorie nel Gran Premio di Monaco e hanno proposto nuove soluzioni per vivacizzare la gara

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Monaco resta sempre Monaco, spettacolare ed elegante, ma sempre noiosa. E il copione è stato lo stesso degli scorsi anni, nonostante i due pit stop obbligatori. Le due soste hanno creato un po’ di punti interrogativi durante la gara, ma anche molta confusione, con piloti che si sono trovati a rallentare di proposito per favorire i compagni di squadra e completare così entrambi i cambi delle mescole senza problemi, sfruttando l’impossibilità di sorpasso nel Principato. Una situazione che non è piaciuta ai piloti.

Verstappen e la soluzione Mario Kart

Non si può correre qui. Non importa quello che fai. Una sosta o dieci. Anche alla fine ero in testa, le gomme erano completamente andate ma era ancora impossibile sorpassare. Con le attuali macchine di F1, puoi semplicemente sorpassare una di F2. Stavamo quasi giocando a Mario Kart. Prossima volta installiamo dei dispositivi sulla macchina che possano lanciare banane in giro! Così avremo una pista scivolosa”, ha detto l’olandese con il sorriso stampato in volto. Dichiarazioni che confermano il pensiero dei piloti sul Gran Premio di Monaco che non è cambiato molto nonostante i due pit stop obbligatori, anzi ha messo in evidenza situazioni grottesche come nel caso di Russell.

Il caso Russell e come cambiare Monaco

Come rendere eccitanti le gare a Monaco? Ogni pilota ha un pulsante che può usare una volta al fine settimana, per accendere gli irrigatori in pista. Puoi scegliere se farlo in qualifica o in gara, ma solo una volta durante tutto il fine settimana. Magari solo un pilota. Come se avessi un biglietto della lotteria sotto il sedile. Renderebbe la situazione più movimentata. Non sai quando accadrà. Penso che possa essere l’unica soluzione. Facciamo due sessioni di qualificazione e diamo punti per le qualifiche. Una gara di qualificazione il sabato e si assegna la vittoria. Una gara di qualificazione la domenica e si assegna la vittoria. Non lo so, perché la gara in sé è piuttosto inutile” – ha detto Russell a Sky Sport UK.

Il pilota della Mercedes si è reso protagonista anche di una scelta mai vista nel Principato. La sua monoposto è stata rallentata per molti giri da Albon, che ha contribuito così a creare il gap a favore di Sainz per la sua sosta. Dopo aver perso molti secondi dietro la Williams, Russell ha deciso di tagliare volontariamente la Nouvelle Chicane per sorpassare il thailandese, prendendosi un Drive Through come penalità, invece dei canonici dieci secondi, e fare la sua gara con pista libera.

“Ero un po’ sorpreso. Ma devo essere onesto, non mi importava veramente, perché ero fuori dai punti. Non ho avuto l’opportunità ieri di godermi Monaco. E ho semplicemente detto, che importa, voglio godermi Monaco. Voglio godermi la guida in questo circuito a tutta velocità. È uno dei migliori circuiti del mondo. Ed è quello che ho fatto negli ultimi 25 giri, è stato il momento più divertente che abbia avuto tutto il weekend. Davvero esilarante. Stavo davvero spingendo ai miei limiti, mettendomi alla prova” – ha poi spiegato.

Sainz contro le due soste a Monaco

“Quando le macchine davanti a noi (riferendosi a Lawson]) hanno fatto il pit stop, non ce lo aspettavamo. Ci hanno colti di sorpresa. Dovevamo farlo anche noi, altrimenti saremmo finiti nelle retrovie”, ha dichiarato Sainz nel post gara. Non mi piace fare questo. Queste situazioni mostrano come le due soste non abbiano funzionato. Sono un fan del progresso, dell’innovazione, ma a mio avviso dobbiamo trovare qualcosa che non manipoli la gara come è avvenuto oggi. Un esperimento bocciato anche da Vasseur con parole forti. Servirà altro per rendere più vivace Monaco.

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