Se il Gran Premio di Imola sia stato il primo di un nuovo mondiale di F1 lo dirà solo il tempo. Per ora il risultato, in soldoni, è sembrato tanto uguale a tante gare precedenti. Verstappen davanti e dietro tutti quanti. Ma più vicini. Con questa speranza, illusoria o meno, ci siamo guardati un gara forse sul circuito meno adatto ad oggi per queste Formula 1 così vicine nelle prestazioni da rendere ogni sorpasso un’impresa quasi impossibile. Eppure McLaren e Ferrari, Norris e Leclerc, un po’ più dietro Piastri e Sainz, ci hanno provato.
E allora sotto col solito menù ricco tipicamente romagnolo che ritroveremo tra i “top e flop” di questa prima gara made in Europe con voti molto emiliani anche sulle nostre pagelle.
- F1, pagelle Gran Premio di Imola
- GP Imola pagelle top: la McLaren da 10 fa paura!
- GP Imola pagelle flop ma non troppo: Ferrari, non manca molto
- F1, prossima gara: back to back a Monaco domenica
F1, pagelle Gran Premio di Imola
- Max Verstappen (Red Bull) 9: Quinto in fp1, settimo in fp2, sesto in fp3. Questo il ruolino di marcia di Verstappen nelle libere con diverse escursioni e tanti problemi di bilanciamento. Risolti con un colpo di magia. Anzi una scia che non va più via, quella di Nico Hulkenberg, da ringraziare con una bella bottiglia di vino, forse qualcosa in più, almeno una cena, senza essere tirchi. Ma al di là di questo basta vedere quanto si è beccato il buon Sergione Perez per capire l’entità del manico di Max.
- Lando Norris (McLaren) 8: la vittoria di Miami non era stata una meteora. Il signorino, anzi dundee vista la provenienza, ha stoffa da vendere e lo ha dimostrato andando quasi a prendere Max. “Con un altro paio di giri…” non sarebbe cambiato molto probabilmente ma è importante crederlo e lui ci crede tantissimo, e fa bene.
- Carlos Sainz (Ferrari) 5: gli è mancato qualcosa, e non è la prima volta. Nelle ultime gare sempre un pelino dietro, a Leclerc e agli altri. Non ha nemmeno la fortuna dalla sua parte, prova a ripetere il jolly trovato da Norris a Miami ma restare in pista non gli porta giovamento e safety car ma gli fa perdere una posizione. Duole dirlo ma l’effetto “appendicite” sembra essere svanito tra mille voci e speculazioni di mercato.
- Charles Leclerc (Ferrari) 7,5: Carletto c’è, c’è sempre in un modo o nell’altro. Ma per carità sarebbe bello ogni tanto avere un acuto da parte sua, per merito o per fortuna. Ed invece no. Nemmeno il cane Leo gli ha portato bene. E’ sempre là a un passo dalla gloria, bene ma non benissimo, non vince da due anni. Quando forse un acuto lo meriterebbe anche.
- Lewis Hamilton (Mercedes) 6,5: si prende una piccola vetrina davanti al suo prossimo pubblico. Primo degli ultimi, in un certo senso, anche stavolta meglio di Russell (voto 5,5) in una posizione che vorrebbe quanto prima migliorare ma dovrà aspettare la tuta rossa, per ora la Mercedes di più di così non può.
- Sergio Perez (Red Bull) 4: solita tirata d’orecchie per il messicano che è passato come tradizione dagli elogi e dai podi delle prime gare, alle retrovie e alle reprimende. Davanti quello là vince, dietro lui fa a sportellate col resto del mondo beccandosi qui un minuto.
- Fernando Alonso (Aston Martin): una gara in salita in un week end da dimenticare, iniziato male col “muro” in fp3 e poi quasi impossibile da raddrizzare partendo dal fondo dello schieramento. Il vecchio Nando che non si arrende mai ci ha provato lo stesso ma senza bacchetta magica anche lui ha dovuto alzare bandiera bianca. Fa meglio di lui e gli va assolutamente riconosciuto, una volta tanto, il bistrattato Lance Stroll voto 7, quando ci vuole, ci vuole.
- Yuki Tsunoda (Visa CashApp) 8: oramai gli aggettivi positivi per il giapponese si sprecano, va forte di brutto, regolarmente davanti a Ricciardo e regolarmente in zona punti. E anche in Red Bull, adesso, circola il suo nome. Sarà un caso?
- Alexander Albon/Williams 3: come festeggiare male, malissimo un rinnovo. Brutto scherzetto al pilota thailandese a cui viene montata male una gomma costringendolo a girare come un bradipo in mezzo alla pista per un giro intero. Lui che fa? Sbugiarda il suo team via radio e per questo si becca una penalità. Momento alto di un Gp soporifero.
- Nico Hulkenberg 0: ha deciso di diventare protagonista a modo suo. I suoi temponi in qualifica non contano poi tanto, almeno stavolta. Anche perchè finisce fuori dalla zona punti ma non per colpe solo sue. Ma è quello che fa fuori dai denti a incuriosire, per essere magnanimi. Offre la scia a sua maestà Verstappen nel giorno, nel week end più difficile. Forse non sapeva che quel decimo dato in Q3 di velocità dalla sua scia è stato così pesante da decidere una gara, e dire che Max non avrebbe bisogno di spinte, e di scie. Per di più guida e guiderà un motore Ferrari. Roba da togliergli la fornitura…
GP Imola pagelle top: la McLaren da 10 fa paura!
Massimo dei voti, e non potrebbe essere altrimenti. Una riconferma sotto il sole dell’Emilia Romagna. Miami non è stato un caso. Il lavoro del team di Woking diretto da Andrea Stella paga, l’anno scorso come quest’anno. Gli aggiornamenti, per ora, vanno più di quelli della Ferrari. Norris batte Leclerc e Piastri batte Sainz. Verstappen è davanti ma non troppo. Insomma nel giorno in cui Vettel ha riportato in pista la McLaren di Senna, è un bel segnale. Per tutto il mondo della F1.
GP Imola pagelle flop ma non troppo: Ferrari, non manca molto
Bocciatura solo di facciata. Perchè qui nessuno si vuole mangiare le mani. Le aspettative erano alte, i temponi al venerdì avevano illuso troppo. Gli aggiornamenti tanto strombazzati sulla SF-24 hanno fatto tanto ma hanno ovviamente deluso chi si attendeva una vittoria a mani basse dando un minuto a Verstappen. In F1, in questa F1 non funziona così. E allora è giù importante che la Ferrari sia stata là con gli altri, con l’olandese e le McLaren. Arriveranno si spera piste più congeniali e una consapevolezza maggiore di questa monoposto. Si spera, non resta altro che crederci.
F1, prossima gara: back to back a Monaco domenica
Dopo ben sei prove in giro per il mondo la F1 è arrivata finalmente nel Vecchio Continente. Per restarci. Dopo Imola infatti il calendario del Mondiale 2024 prevede subito un back to back. Nemmeno il tempo di controllare le monoposto, impacchettare tutto che si attraversa la Liguria per arrivare nel vicino Principato di Monaco. Nel prossimo week end infatti si corre una delle gare più storiche e allo stesso tempo paradossale per questi bolidi, attraverso le stradine e i guard rail di Montecarlo.