Secondo Frédéric Vasseur il trittico europeo di appuntamenti della F1 2025 che si è appena concluso con il GP di Spagna è stato generalmente positivo per la Ferrari. Persiste però una disparità di prestazioni e di passo tra Charles Leclerc e Lewis Hamilton (anche se non è qualcosa che ha detto esplicitamente il team principal), con il britannico che non riesce a tirare fuori pienamente il potenziale della vettura (ammesso ci sia, direbbero i più maliziosi). Un copione che si è visto anche a Barcellona, dove il monegasco ha chiuso terzo a seguito anche di una battaglia campale contro Max Verstappen, mentre Hamilton non è andato oltre il sesto posto. Insomma, l’ex Mercedes è quasi sempre un passo indietro al compagno di squadra.
- Contatto con Verstappen, Vasseur e Leclerc ridimensionano l'accaduto
- Vasseur promuove la Ferrari dopo il trittico europeo
- L'amarezza di Hamilton: "Bisogna capire cosa non ha funzionato"
Contatto con Verstappen, Vasseur e Leclerc ridimensionano l’accaduto
Ma torniamo a Vasseur, che riguardo la gara sul circuito catalano si è soffermato anzitutto sul contatto tra Leclerc e il rivale Red Bull nelle fasi finali della gara, dopo che la safety car ha sparigliato tutte le carte. Questa la disamina del team principal Ferrari: “Max ha perso la sua auto uscendo dall’ultima curva dopo la ripartenza a seguito dalla safety”, a causa delle gomme hard che l’olandese ha inopinatamente montato rispetto alle soft di rivali come proprio Leclerc. “Non è riuscito a metterle in temperatura, poi in rettilineo si sono mossi di 20 cm, uno verso destra e l’altro verso sinistra”.
Per Vasseur insomma si è trattato di un contatto non sanzionabile, “perché altrimenti sarebbero tutti da prendere in considerazione“. Dello stesso avviso Leclerc: “Si è trattato di una battaglia per avere la scia di chi stava davanti: io non volevo andare troppo sull’esterno dove mi voleva portare Max, per cui ho spinto un pochettino. C’è stato solo un piccolo contatto, e fortunatamente non è successo nulla”.
Insomma, da Ferrari un’analisi netta e che chiude ogni polemica. E intanto il team si gode un podio che sicuramente è stato influenzato dall’intervento della safety car (altrimenti Leclerc sarebbe stato quarto). E secondo Vasseur la strategia adottata in questo fine settimana è stata quella di sacrificare le qualifiche, sebbene in gara si aspettassero qualcosa di meglio dalla gomme medium rispetto alle soft, che hanno rappresentato invece la vera svolta per il loro GP.
Vasseur promuove la Ferrari dopo il trittico europeo
In ogni caso, a parere del team principal come abbiamo detto il trittico Imola–Monaco-Barcellona è stato positivo per la Ferrari, “perché abbiamo fatto dei progressi rispetto a Miami e alle gare precedenti”. Anche nel Principato erano state sacrificate le qualifiche per la gara, “e alla fine abbiamo ottenuto un podio e il secondo posto nel Mondiale Costruttori: ora cerchiamo di ridurre il divario”.
E sulla gara di Hamilton a Barcellona, Vasseur ha spiegato che sino all’ultimo stint le cose stavano andando bene, poi “ha avuto un problema col bilanciamento, che andava bene invece nei primi due stint. Forse è successo qualcosa alla vettura”.
L’amarezza di Hamilton: “Bisogna capire cosa non ha funzionato”
Sta di fatto che il britannico (che in questo fine settimana è andato a trovare la sua vecchia scuderia, la Mercedes, intrattenendosi con l’ex compagno di squadra George Russell e con Andrea Kimi Antonelli, cosa che ha suscitato non pochi commenti sui social su chi gli chiedeva di tornare) è apparso ancora una volta abbastanza deluso. Non tanto dal finale in cui la safety car ha scombinato la sua strategia, quanto riguardo un passo che in generale non è stato competitivo sin dall’inizio.
A Sky Sport Hamilton ha commentato: “È il caso di rivedere cosa non ha funzionato a livello di passo e di gomme. Siamo crollati, e sin dal principio non avevo la giusta fiducia. Speriamo ora che in Canada [prossimo appuntamento tra due settimane, ndr] le cose potranno essere diverse ed avere il giusto passo sin dalla libere. Ma ora voglio solo tornare a casa”.