Sempre loro. Federica Brignone e Sofia Goggia. Dopo i fasti, e le polemiche, dei Giochi di Pechino le reginette dello sci azzurro si prendono la copertina nel penultimo weekend della Coppa del mondo prima delle finali di metà marzo a Courchevel.
Sci alpino, Federica Brignone vince la coppa di specialità del Super-G
Così mentre Sofia Goggia ha optato per non disputare il super G di Lenzerheide e la discesa di Are proprio per rifinire la condizione in vista delle finali sulle nevi francesi, lo spazio se lo prende tutto la milanese che in Svizzera ha messo le mani sulla coppa di specialità del Super-G. Brignone, leader di una classifica a fortissime tinte italiane, con Elena Curtoni seconda e Goggia terza, ha potuto esultare prima ancora di scendere proprio grazie all’uscita di Curtoni, che inseguiva la milanese a 97 punti di distanza.
Lenzerheide, gioie e dolori per le italiane: Brignone esulta, Curtoni cade
Scesa con il pettorale numero 5 e costretta a dare il tutto per tutto per insidiare la connazionale Curtoni ha calcolato male il cambio di pendenza finendo a terra.
“sono arrivata lunga e ho toccato con lo scarpone. Mi dispiace perché sarebbe stato bello giocarsela fino alla fine” le sue parole a fine gara alla Rai.
Nessuna conseguenza fisica, ma gara finita e via libera per la festa di Federica Brignone che, presentatasi al cancelletto poco dopo, non è riuscita a fare bottino pieno di giornata chiudendo solo al 9° posto, lontana dalla sorprendente francese Romane Miradoli, al primo podio della carriera.
Comprensibilmente euforica Federica, che ha anche potuto “contare” su uno spettatore d’eccezione come Roger Federer: “Sono contentissima, ma mi spiace per Elena – le sue parole ai microfoni della Rai – Sapeva che oggi doveva andare a tutta per recuperare ed è finita fuori gioco. Io ho fatto tanti errori, poi ho perso un po’ di fiducia, peccato volevo fare una grande gara. L’emozione più grande oggi è stata incontrare Roger Federer!”.
Federica Brignone nella storia dello sci italiano
Quarto posto per Marta Bassino, a due decimi dal terzo posto occupato da una deludente Lara Gut-Behrami, oro olimpico di Pechino preceduta da una rinata Mikaela Shiffrin, che ha così staccato nella classifica generale Petra Vlhova, solo sesta al traguardo e appaiata alla vigilia alla statunitense, grande delusione dei Gjochi.
Federica Brignone aggiunge quindi un altro allora ad una carriera già leggendaria e che a Pechino l’aveva vista affiancare Deborah Compagnoni, Isolde Kostner e Alberto Tomba, gli unici altri italiani capaci di vincere due medaglie nella stessa edizione dei Giochi. Nel 2020 Federica aveva vinto, oltre alla Coppa assoluta, anche quelle di specialità di combinata e gigante.
A 32 anni da compiere a giugno grinta e motivazioni non mancano alla milanese, che a Pechino ha tuttavia anticipato che non sarà in gara ai Giochi di Milano-Cortina del 2026.