Sono ore di gloria, ma allo stesso tempo anche di amarezza, per il tennis italiano. Questo strano ossimoro di sentimenti è ovviamente dovuto all’entusiasmo e allo stupore per le gesta di Jannik Sinner, subito vincente al debutto assoluto alle Atp Finals e alla delusione per il ritiro di Matteo Berrettini, fermato dall’infortunio ai muscoli addominali subito contro Zverev.
Purtroppo a causa di qualche passaggio a vuoto di troppo nel finale di stagione di Sinner (su tutti l’eliminazione in semifinale a Vienna contro Tiafoe), il talento di San Candido ha fallito per una manciata di punti l’accesso tra i migliori otto e quindi l’ingresso diretto alle Atp Finals e per entrare in scena ha dovuto “aspettare” il forfait dell’amico-collega, comunque abbondantemente omaggiato da Sinner al termine del match vinto contro Hurkacz.
Berrettini-Sinner: caratteristiche a confronto
In attesa di vedere all’opera i due insieme in Coppa Davis a fine novembre, a patto ovviamente che Matteo Berrettini riesca a recuperare in tempo, il pensiero degli appassionati è comunque già rivolto alla prossima stagione nella quale Matteo e Jannik promettono di essere ancora protagonisti ad altissimi livelli, con come obiettivi minimi quelli di confermarsi nella top ten del ranking Atp e di partecipare alle Finals 2022, sempre a Torino, ma questa volta entrambi da “titolari”.
E anche, perché no, di provare a centrare un’altra finale dello Slam dopo quella giocata e persa da Berrettini a Wimbledon contro Djokovic.
Proprio in quest’ottica, quali sono i tornei più congeniali alle nostre due stelle? Proviamo a capirlo paragonando le caratteristiche dei due.
Berrettini è il classico tennista moderno, dal punto di vista tecnico e fisico. Alto quasi due metri e dal peso forma superiore ai 90 kg, Matteo non è certo il giocatore più tecnico del circuito, ma è uno dei più potenti. I suoi colpi forti sono il servizio, molto potente e soprattutto rapido, e il dritto, in particolare quello stretto incrociato: caratteristiche, queste, che lo rendono molto adatto all’erba, da qui il successo al Queen’s nel 2021 e la finale di Wimbledon.
Jannik Sinner è invece un atleta più “classico”, nel senso “vintage” del termine. Ai colleghi che lo precedono in classifica, oltre a diversi… anni, Jannik concede anche centimetri (una media di 6-7 in meno rispetto ai top) e chili.
Proprio in virtù di un fisico più leggero il classe 2001 si trova meglio sulle superfici rapide, quindi la terra rossa, nelle quali può far valere la qualità del proprio gioco da fondo campo, caratteristica che gli consente di far muovere i propri avversari in lungo e in largo, costringendoli a commettere errori gratuiti o comunque provandoli sul piano fisico.
Il rovescio “maligno” di Jannik Sinner
Insomma, non si sta certo parlando di un talento del serve and volley, specialità più cara a Berrettini (comunque migliorabile nel gioco a volo…), ma a Sinner non manca certo il tempo per migliorare anche sotto rete.
Dove già adesso Jannik è più avanti rispetto a Matteo è sicuramente sul rovescio. Berrettini, e lo si è visto anche in qualche punto perso “goffamente” contro Zverev, sta faticando a migliorare il proprio rovescio bimane, pur riuscendo a esprimere un buon back per “stanare” l’avversario e poi finirlo con il dritto. Per Sinner invece questo è già adesso un colpo molto efficace non solo per la qualità del colpo, ma anche per la sua potenza e velocità.
Atp Finals, Jannik Sinner alla prova Medvedev
Per farla breve si potrebbe definire Berrettini un giocatore d’attacco e Sinner uno più di “durata” e del resto un paio di games molto lunghi contro Hurkacz, giocatore invece più simile a Berrettini, lo dimostrano.
Ciò non deve comunque far pensare che il servizio non sia una qualità di Sinner, che contro il polacco ha sì realizzato “solo” cinque aces, ma che è riuscito a trovare ben il 74% dei punti già con la prima di servizio, grazie a una prestazione ai limiti della perfezione per qualità e potenza delle giocate.
Il percorso di Jannik Sinner alle Atp Finals 2021 proseguirà giovedì 18 novembre con la terza ed ultima giornata del Gruppo Rosso. Alle 21 al PalaAlpitour l’altoatesino sfiderà Daniil Medvedev, numero due del mondo e favorito per arrivare alla finale insieme a Novak Djokovic. Il russo, già sicuro della qualficazione e del primo posto grazie alle vittorie su Hurkcaz e Zverev, è forse il tennista più in forma del circuito, pur essendo in possesso di caratteristiche “strane”.
Piuttosto “sgradevole” dal punto di vista tecnico e stilistico, la forza dell”Orso” sta nella varietà dei propri colpi, nella propria mobilità a dispetto dell’altezza e in un rovescio quasi ingiocabile.
Sinner potrà provarci, a patto di riuscire a variare il proprio bagaglio di colpi e a patto che nel match delle 14 il tedesco abbia perso contro Hurkacz, che è già eliminato.
In caso contrario la “passerella” torinese di Sinner si fermerà al match contro Medvedev, senza rimpianti a prescindere dal suo esito, comunque importante a livello di ranking Atp che ha visto Jannik tornare nella top ten.
Atp Finals, dove vederle
Le Atp Finals sono visibili in diretta su Sky Sport, che sul canale Sky Sport Tennis (ch. 205) trasmette tutte le partite in diretta, con ampio pre e post-gare. I match sono visibili anche su Now Tv e sulla piattaforma Sky Go, fruibile attraverso smartphone, pc o tablet.
La Rai trasmette invece una partita al giorno in diretta su Rai 2 (tra le quali sempre quella dell’italiano in gara), mentre Supertennis garantisce un match al giorno in differita.