È in arrivo il GP del Canada pista in cui la Rossa ha trionfato 12 volte ma solo una dal 2005 in poi (2018 con Sebastian Vettel), i numeri però non sono confortanti soprattutto se si guarda l’ultimo decennio in cui la scuderia di Maranello ha messo in fila troppe stagioni negative e vittorie col contagocce: ora parlare di declino non è più un tabù.
- Ferrari, a Montreal per rialzare la testa (ma non sarà facile)
- Ferrari, un decennio di numeri preoccupanti
- Dal "periodaccio" al declino della Rossa
Ferrari, a Montreal per rialzare la testa (ma non sarà facile)
Il prossimo weekend sarà quello che vedrà la Formula Uno di scena in Canada, sulla pista di Montreal. Nel paese dell’America settentrionale, in un clima ben diverso rispetto a quello di Miami, il solito Verstappen tenterà di dettare legge con la sua Redbull mentre le rossa proverà quanto meno ad imbastire un weekend soddisfacente. Sì perché è difficile aspettarsi di più ed è quasi un peccato visto che in Canada per ben 12 volte un pilota della scuderia di Maranello è salito sul gradino più alto del podio. L’ultima è stata quella del 2018 quando Sebastian Vettel passò per primo sotto la bandiera a scacchi dominando la gara dal principio all’ultimo giro. Cosa succederà in questa edizione? A giudicare dall’andamento della stagione è lecito aspettarsi notevoli difficoltà sia per Leclerc sia per Sainz.
Ferrari, un decennio di numeri preoccupanti
Se i numeri sul GP del Canada sono stati positivi fino al 2005 (eccezion fatta, appunto, per la vittoria del 2018), ampliare lo scenario a tutti i dati degli ultimi dieci anni, rivela un quadro decisamente allarmante. Dall’avvio dell’era turbo – ibrida, e quindi dal 2014 in poi, si contano appena 21 successi su 189 gran premi, vale a dire l‘11,1%, una percentuale quasi irrilevante. Per ogni gara andata bene, ce ne sono otto finite male. Riducendo un pochino l’arco temporale, e quindi facendo un’analisi del 2019 ad oggi, i Gp vinti sono appena 7…e pensare che la Redbull 7 Gp li ha vinti solo nel 2023.
Dal “periodaccio” al declino della Rossa
Fare queste analisi porta ad una constatazione che non lascia troppo spazio all’immaginazione, ovvero che la Ferrari non è più in un “periodaccio” in cui non si trova la quadra, in cui “gira tutto storto”, in cui “i problemini da sistemare sono risolvibili”, bensì all’interno di un vero e proprio declino. E ciò che più preoccupa è non vedere luce in fondo al tunnel. I proclami non mancano, tanto ad inizio stagione quanto prima di alcune gare (vedi Montecarlo), ma alla resa dei conti, poi, il bilancio è sempre in negativo con nemmeno un indizio che possa lasciar ben sperare in ottica futura. Ecco che allora, forse, parlare di declino potrà pure essere un po’ indelicato ma, numeri alla mano, molto vicino alla realtà dei fatti.