La notizia era nell’aria da qualche giorno ma da ieri è ufficiale: Gabriele Gravina è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. Stando a quanto filtra da fonti vicine ai pm, scrive la Gazzetta dello sport – il reato contestato al numero uno della Figc sarebbe quello di autoriciclaggio affiancato da quello di appropriazione indebita. Fa tutto parte della maxi inchiesta “Dossieraggio” all’interno della quale il dirigente pugliese da vittima – al pari di tutti gli altri personaggi controllati – è finito coinvolto per degli illeciti che andranno comunque dimostrati nelle opportune sedi.
- Gravina si presenta in Procura per l'interrogazione
- Le prove di innocenza fornite dal n.1 della Figc
- L'accusa della Procura nei confronti del dirigente
- Gravina può rimanere in sella alla Figc
- La replica di Gravina
Gravina si presenta in Procura per l’interrogazione
Nella giornata di ieri Gabriele Gravina ha chiesto alla Procura di essere ascoltato per fare chiarezza sulla propria posizione. Nel pomeriggio così il massimo dirigente federale si è presentato a piazzale Clodio accompagnato dai suoi avvocati, Fabio Viglione e Leo Mercurio. Da lì la formale iscrizione nel registro degli indagati che avviene dall’inizio dell’interrogatorio. Un atto necessario per consentirgli di difendersi con opportune garanzie tra le quali figura la presenza stessa degli avvocati.
Le prove di innocenza fornite dal n.1 della Figc
All’appuntamento il numero della Figc si presenta preparato, con tanto di prove, tracciamenti, documenti che lo scagionerebbero da ogni accusa relativa al bando del 2018 sui diritti televisivi della Lega Pro, la compravendita di libri antichi mai conclusa che avrebbe portato a un guadagno solo per le caparre tra i 250 e 350 mila euro e l’acquisto di una casa a Milano per la figlia della sua compagna. Si tratta di tre circostanze differenti ma collegate l’una all’altra secondo la ricostruzione fatta dai pm.
L’accusa della Procura nei confronti del dirigente
Ma qual è nello specifico l’accusa della Procura? In buona sostanza si ritiene che l’appalto per l’assegnazione dei diritti televisivi dell’epoca non fu regolare. L’ipotesi è quella di una tangente realizzata poi con la falsa vendita di libri del Cinquecento dal valore superiore al milione di cui Gravina avrebbe trattenuto la cifra per le opzioni. Soldi che sarebbero stati spesi per l’appartamento milanese. Al di là di come siano state ottenute queste informazioni, va fatta chiarezza sulla vicenda. L’ipotesi di reato, al momento, non è stata ancora comunicata all’indagato come da prassi.
Gravina può rimanere in sella alla Figc
Gravina comunque può rimanere al suo posto fino a che la condanna non passa in giudicato ovvero dopo il terzo grado. Deve dimettersi solo se è sottoposto a misure cautelari (carcere o arresti domiciliari)
La replica di Gravina
A margine dell’incontro tra gli arbitri e il designatore Gianluca Rocchi Gravina ha voluto fare chiarezza sulla situazione: “A livello personale c’è amarezza, mi dispiace. Quando rivesti un ruolo istituzionale e ti colpiscono sul personale è chiaro che soffri. Colpendo e attaccando me sul piano della credibilità si mette in difficoltà il nostro sistema. Qualcuno da un po’ di tempo cerca di minarne la stabilità, crede di poter arrecare danno e l’arreca, ma chi mi conosce sa che sono forte nelle mie reazioni”.
Poi precisa: “In tutta l’attività di dossieraggio che sta emergendo sono stato parte lesa. Quando si fa attività dossieraggio ci contenuti falsi. Pur non essendo indagato ieri ho chiesto di esserlo, una cosa che può apparire anche una contraddizione. Ma era indispensabile da parte mia. Non per difendermi dai magistrati che non mi hanno mai rivolto accuse, nemmeno ieri, tanto che non ci sono imputazioni per il momento. Mi sono dovuto far indagare per potermi difendere contro il secondo dossieraggio, che sono le falsità di qualcuno che si diverte con veline anonime… Immagino che la fonte sia sempre la stessa. Ho esibito documenti ufficiali con data certa. Tutto ha avuto risposte e riscontro. Ho chiesto l’accertamento verità. Se ci sono responsabilità voglio capire chi ha predisposto il dossieraggio. Voglio sapere i nomi dei mandanti“