Ennesima bufera sul calcio italiano. Stavolta l’accusato è il presidente della Figc Gabriele Gravina, reo di aver intascato una tangente da 250mila euro. L’indagine è partita a causa dell’affidamento di un appalto in cambio del pagamento di opzioni d’acquisto su libri antichi di proprietà del massimo dirigente della Federcalcio. L’acquisto non sarebbe in realtà mai avvenuto con l’aspirante acquirente che avrebbe rinnovato le opzioni spendendo la cifra, che poi Gravina avrebbe utilizzato per acquistare un appartamento a Milano. Ma dietro tutto, si dice, ci sarebbero due presidenti di Serie A.
- Lotito burattinaio: l'ipotesi sulla quale si indaga
- Tutto nasce dalla vendita della Salernitana
- La segnalazione di Lotito
Lotito burattinaio: l’ipotesi sulla quale si indaga
Cominciamo col dire che la notizia non è fresca: esiste un fascicolo in realtà aperto da tempo. Perché viene fuori soltanto ora? Perché fa parte di quelle sotto inchiesta da parte della procura di Perugia. La segnalazione è avvenuta però dalla procura di Salerno con dati forniti da un ex collaboratore di Gabriele Gravina, Emanuele Floridi, considerato oggi uomo molto vicino al presidente della Lazio Claudio Lotito. Il sospetto è che ci possa essere la mano di quest’ultimo che non ha un rapporto ottimo, per usare un eufemismo, con il numero 1 della Figc.
Tutto nasce dalla vendita della Salernitana
Ciò che Claudio Lotito non ha mai digerito è stata la vendita della Salernitana, imposta dal sistema calcio data la regola sull’impossibilità di presiedere due club della stessa categoria. Secondo i magistrati di Perugia il dossier contro Gabriele Gravina sarebbe stato costruito interamente grazie alle dichiarazioni di Floridi. Questa tesi è stata smentita dal pm Antonio Laudati, il quale si è limitato a dire di essersi basato semplicemente sul fascicolo della Dda di Salerno. Il problema è che da Perugia non ci credono e vogliono verificare se dietro tutto ciò ci sia un mandante.
La segnalazione di Lotito
Come spiegato da La Repubblica l’indagine riguarda una transazione che risale al 2018. Il contratto riguarda la Lega Pro e la Isg, società specializzata in piattaforme digitali. L’oggetto del contendere sarebbero i diritti televisivi e da lì si apre un mondo. Da qui, infatti, nasce tutto con la segnalazione partita proprio da Lotito come una sorta di vendetta per la vendita della Salernitana. Dentro la storia, destinata ad allargarsi a macchia d’olio, c’è Michele Punsi, dirigente della sicurezza di Telsi, controllata da Tim, che avrebbe ricevuto il dossier per motivi ancora ignoti.