Lazio-Milan non è finita al triplice fischio di Di Bello venerdì sera. Dopo lo sfogo in diretta tv del presidente Claudio Lotito, le polemiche, la decisione di Rocchi di sospendere l’arbitro brindisino (per un mese o più, potrebbe tornare in A solo a maggio) la vicenda si sposta sul piano istituzionale con il patron biancoceleste che intende dar seguito alle sue minacce.
Le mosse di Lotito per tutelare la Lazio
Dalle parole ai fatti, ai microfoni di Mazzocchi Lotito non aveva esplicitato a pieno cosa avrebbe fatto ma sul Corriere dello sport si leggono le sue intenzioni. E’ pronto a rivolgersi alle sedi preposte e non preposte. Coni, Figc (aprendo nuovi fronti di battaglia), Ministero dello Sport, Governo, interrogazioni parlamentari, finanche la magistratura se riterrà di poterlo fare, vincoli di giustizia permettendo, c’è l’ostacolo clausola compromissoria. Ma potrebbe essere “aggirata” presentando una denuncia contro ignoti.
Lotito si è confrontato con l’avvocato Gentile, ha provato a capire se ci fossero le condizioni per chiedere la ripetizione della partita per errore tecnico, legato al mancato rigore su Castellanos. Non ci sono ma la sua idea non cambia: «Manca affidabilità. La Lazio ha subito una violenza, vedremo di farci valere in altre istituzioni», la denuncia fatta in tv.
Il dossier anti-arbitri della Lazio
Pronto un dossier con tutti i torti che avrebbe ricevuto la Lazio ancor prima degli errori di Di Bello. Al Maradona, a settembre, l’arbitro era Colombo, il Var Di Paolo (lo stesso di venerdì). Fu annullato due volte l’1-3, sempre dopo intervento del Var. Prima a Zaccagni, poi a Guendouzi. Ancora prima, con il Genoa: intervento di Bani da dietro su Zaccagni, l’arbitro Marinelli e il Var tacciono. E poi il piede di McKennie dentro-fuori la linea del fallo laterale (prima del gol di Vlahovic). Pesante anche la mancata espulsione di Gyomber in Salernitana-Lazio, in ritardo su Marusic. Arbitro Prontera, mancato secondo giallo. I casi di Lazio-Bologna sono freschissimi: El Azzouzi su Patric, Fabbian su Immobile, contatto Ferguson-Isaksen, gomitata di Ferguson a Cataldi.
L’Aia chiede rispetto
L’Aia, come spiega il Corriere della Sera, chiede invece maggiore rispetto da tempo da parte di calciatori, allenatori e dirigenti, anche di fronte ad errori evidenti, che gli arbitri sono i primi ad ammettere pubblicamente, cosa che un tempo non avveniva.