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Fiorentina, il discorso della Curva Fiesole alla squadra prima della Juventus: “Non è una partita come tutte le altre”

Tempo di feste ma anche di grandi partite in serie A con la squadra di Palladino che vuole continuare a stupire anche a Torino: i tifosi viola non saranno in trasferta ma si fanno comunque sentire

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La Fiorentina vuol continuare a stupire. Dopo un buon inizio di campionato la squadra di Raffaele Palladino ha subito un paio di battute di arresto ma ora vuole tornare a correre anche se per farlo dovrà superare un ostacolo piuttosto complicato come quello rappresentato dalla Juventus di Thiago Motta.

La decisione della Curva Fiesole

Sin dallo scorso anno la Curva Fiesole ha deciso di disertare la trasferta a Torino contro la Juventus. I motivi principali sono legati ai costi dei biglietti all’Allianz Stadium ma anche alle modalità di acquisto degli stessi che prevedono l’iscrizione al sito ufficiale della società bianconera. E anche in questa occasione lo spicchio più caldo del tifo viola non ci sarà. L’annuncio è arrivato con un comunicato postato sui canali ufficiali della Curva nel quale si ribadisce il no alla trasferta “per i solito motivi” ma anche la volontà di caricare la squadra in vista delle match di Torino.

Il discorso alla squadra

L’appuntamento per i tifosi era per oggi alle 15 a Piazzale Montelungo ed erano tanti i supporter della Fiorentina presenti e ovviamente c’è anche la squadra presente con Palladino in testa: “Siamo qui perché abbiamo deciso di non essere domani a Torino, ci sono tanti ragazzi nuovi, tanti ragazzi che stanno dando il cuore in campo ed è giusto che voi sappiate l’importanza per noi della partita di domani. Non sarà mai una partita come le altre ed è giusto che voi lo capiate”.

Questa gente ha deciso di essere qua per farvi capire l’importanza che la partita di domani ha per noi. Noi lo insegniamo ai nostri, lo spirito deve incarnare il nostro di tutto le domeniche. Quest’anno nessuno credeva in noi, dicevano che eravate gli scarti della serie A e invece guardate dove siamo. Non vi abbiamo mai abbandonato, se lo facciamo è per una scelta di coerenza perché in quello stadio di m….a noi non ci andiamo. Nessun giocatore che veste la maglia della Fiorentina è lo scarto di qualcuno, nessuno che indossa quei colori sarà mai indietro a nessuno. E allora dimostratelo domani con coraggio e orgoglio”.

Rapporti con le curve e polemiche

Un discorso di incitamento da parte dei tifosi che viene vissuto con un misto di sentimenti contrastanti sui social. In tanti dietro il discorso della Fiesole vedono la passione e l’amore per la propria squadra, ma c’è anche chi storce il naso per un rapporto forse troppo stretto tra squadra e curva. “Cose che si vedono solo in Italia. Giocatori e allenatore a rapporto dati tifosi”, scrive Maurizio su X. E la pensa allo stesso modo an che Peppe: “Sarò strano io ma odio quando un tifoso prende in mano il megafono e fa un discorso come se fosse un allenatore, un presidente o un capitano. I tifosi sono una cosa, la squadra è un’altra. Bisogna fare distinzione”.

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