Per un assurdo (ma poi non così remoto) gioco di incastri e tempi, lo yatch di Flavio Briatore – il noto Force Blue, viste le vicende – secondo la Cassazione dovrebbe tornare all’imprenditore ed ex manager di F1. Formalmente la Corte, infatti, ha annullato con rinvio la confisca dell’imbarcazione, disposta dalla Corte d’appello di Genova per una vicenda di evasione dell’Iva che ha toccato l’imprenditore.
Il sequestro dello yacht di Briatore: la decisione della Cassazione
Si tratta, per quanti hanno seguito l’annosa vicenda, del secondo annullamento da parte della Suprema Corte: sarà necessario adesso un nuovo processo d’appello (il terzo) per stabilire se l’imbarcazione può essere confiscata. Ma nel frattempo, a causa delle insostenibili spese di mantenimento, l’imbarcazione è stato venduta all’asta dallo Stato per una cifra di oltre 7 milioni di euro a una società dell’ex patron della Formula 1 e grande amico di Briatore, Bernie Ecclestone. Se la confisca dovesse essere annullata definitivamente, lo Stato dovrebbe addirittura risarcire il fondatore e proprietario del marchio Billionaire.
Il sequestro della barca di proprietà del manager, 63 metri di lunghezza, tre piani di altezza, era scaturito da una indagine per evasione fiscale nei confronti di Briatore: l’imprenditore era stato accusato di aver fatto figurare l’uso del Force Bleu per uso diportistico, simulando una attività di noleggio e l’emissione di false fatture.
Il sequestro del Force Blue con Briatore e Gregoraci a bordo
Come ricorda l’ANSA, ciò avrebbe comportato una evasione dell’Iva tra il 2006 e il 2010 per 3,6 milioni di euro. Lo stop all’imbarcazione, nel 2010, aveva avuto fasi movimentate: i militari della Guardia di Finanza avevano effettuato un blitz sequestrando lo yacht mentre a bordo si trovavano l’ex moglie di Briatore, Elisabetta Gregoraci con il figlio neonato, Nathan Falco, e un a ventina di uomini dell’equipaggio.
Nel corso degli sviluppi seguiti, le accuse nei confronti di Briatore sono cadute perché i giudici hanno riconosciuto l’insussistenza di alcune di esse, altre perché cancellata dalla prescrizione. L’ultima udienza, nell’ottobre del 2019 davanti alla Corte d’appello di Genova, aveva confermato il dissolversi di tutti i reati ma aveva confermato la confisca del mega yacht. Per due volte, tuttavia, la Cassazione ha annullato questo provvedimento chiedendo ai giudici di secondo grado di rivederlo o motivarlo meglio. Intanto lo Stato non è più proprietario della barca, venduta all’asta e quindi nell’impossibilità eventualmente di restituirla.
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