Christopher Froome è un vincente: il Giro d’Italia (2018), i quattro Tour de France (2013, 2015, 2016 e 2017) e la Vuelta di Spagna (2017) parlano per lui, ma l’incidente del 2019 ne ha ridimensionato le mire, nonostante lui abbia ancora voglia di ciclismo a 37 anni: “Abbiamo ricevuto la WildCard per il Tour de France e questo ci permette di programmare meglio le corse; la Israel-Premier Tech non fa parte del WorldTour, ma si sente da WorldTour” racconta a Velo News “Dal canto mio dovrei vedere se riuscirò a stare con i migliori corridori in corse come la Parigi-Nizza, il Giro del Delfinato o il Giro di Svizzera, vorrei riprendere il discorso interrotto a fine 2022”.
L’avvicinamento alla stagione 2023 (al via con il Tour Down Under 2023) non è stato dei migliori: “Ho interrotto qualche giorno gli allenamenti per via del Covid, per fortuna ho avuto sintomi meno forti rispetto a quelli dell’estate; dopo meno di una settimana sono riuscito a ritornare in bicicletta. Correrò in Australia cinque settimane, dopo il Down Under mi dedicherò alla Cadel Evans Great Ocean Road Race; voglio sfruttare le condizioni meteo favorevoli per mettere il maggior numero di chilometri possibili nel motore, in maniera da ritrovarmi preparato nelle gare europee. Farò il massimo, non penso al ritiro a fine anno: è come se avessi avuto una nuova chance, amo ancora pedalare. Se avessi dovuto smettere, mi sarei sentito con parecchio ancora da dare a questo sport”.