Chi ride e chi piange. Epilogo inevitabile per un campionato di calcio dove ci sono vincitori e sconfitti. Fa parte della prima categoria l’Udinese che ha rischiato il tutto per tutto cambiando allenatore a poche giornate dalla fine e centrando la salvezza. Non c’è riuscito, invece, il Frosinone che è venuto meno proprio sul più bello e si fatto cancellare dalla Serie A da un gol di Davis a pochi minuti dalla fine. Tripudio per Cannavaro, mazzata terribile per Di Francesco che cercava un’occasione di riscatto dopo esperienze poco fortunate.
I limiti evidenziati da Stirpe
Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha parlato del dispiacere della retrocessione avvenuta proprio a pochi minuti dalla fine del campionato: “Con un pizzico di capacità in più nel saper gestire gli episodi non saremmo arrivati a questo punto. Anche stasera l’Udinese non avrebbe meritato di vincere ma ci è capitato più volte nell’arco della stagione. Evidentemente abbiamo dei limiti e da quelli dobbiamo ripartire per migliorare. Dobbiamo strutturarci e se avremo la forza di riprovarci faremo tesoro di questa esperienza“.
Il punto sul futuro di Di Francesco
Inevitabile un commento del patron dei gialloblù sull’allenatore Di Francesco: “Avremmo meritato un risultato migliore. Gli altri sono stati più bravi a capitalizzare le loro occasioni: io non credo alla fortuna o alla sfortuna. Anche se in modo rocambolesco, dobbiamo riconoscere di non essere stati capaci. Devo dire che Eusebio non merita l’epilogo di questa serata, a me dispiace tanto per lui: è un bravo maestro di calcio, è una brava persona e un grande maestro di calcio. Non mi pento di averlo scelto. Conferma del tecnico? Ogni discorso è prematuro, ci vuole la testa libera per fare valutazioni di questo tipo“.
Le pagelle di Frosinone-Udinese
Il finale perfetto di Cannavaro
Morale opposto per Fabio Cannavaro, stanco ma felice per l’epilogo del campionato: “Finale difficile, in certe partite devi dare tutto e a volte il risultato è positivo in altre no. Ho spiegato ai giocatori che dovevamo contare solo su noi stessi, senza pensare all’altra partita e sono stati bravi. Il tempo per me era poco, è stata una full immersion e devo ringraziare i ragazzi per la disponibilità. Cosa ho dato alla squadra? Tranquillità in un momento di emergenza. L’abbraccio a Di Francesco? E’ un amico, vederlo così non è bello“.
Sul futuro: “Questa rosa ha valori importanti. Se inizi a far capire che oltre alla fase di possesso c’è anche quella di non possesso gli apri un mondo. Ci sono giocatori di qualità che possono giocare in vari modi. Per un allenatore può essere divertente lavorare con una rosa così. Devo ringraziare i miei predecessori perché si sono dovuti inventare qualsiasi cosa a causa dei troppi infortuni. Se rimango? Volevo salvare la squadra, da domani ci pensiamo“.