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Gabriele Cioffi, quando "volere è potere" ti porta in Serie A

Il 3-5-2, i giovani e tanta corsa

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Gabriele Cioffi, quando "volere è potere" ti porta in Serie A

Ne ha fatta di strada Gabriele Cioffi, anche solo guardando agli ultimi tre anni. Intervistato da un noto portale di calciomercato, ha affermato che il suo motto di vita è sempre stato “volere è potere”. E sta mettendo tutto sé stesso per dimostrarlo. Tanta gavetta alle spalle, tanto da calciatore quanto da allenatore: per dirne una, l’esordio in A arriva addirittura a 31 anni, dopo tanta B e C e un numero imprecisato di infortuni alle ginocchia che ne hanno minato la carriera. Ma Cioffi non si è mai perso d’animo e ha continuato a lavorare, portando avanti il suo credo personale.

L’esordio alla Sestese e il debutto tra i professionisti

Fiorentino classe ’75, difensore con un certo fiuto per il gol, Gabriele Cioffi cresce calcisticamente col rossoblu della Sestese come seconda pelle. Dopo la trafila nelle giovanili, non ancora maggiorenne esordisce con i toscani nel Campionato Nazionale Dilettanti nella stagione ’92/’93. In quattro stagioni colleziona 77 presenze e 2 reti. Nel campionato ’95/’96, però, subisce il primo di una lunga serie di infortuni al ginocchio, che lo costringe a un lungo stop.
Tornato in forma, l’anno successivo passa al Poggibonsi, con cui gioca 10 partite, per poi firmare col Marsala: coi siciliani esordisce tra i professionisti in C2 e gioca 12 partite segnando due reti.
Tra il ’97 e il 2002 veste le maglie di Spezia, Arezzo e Taranto. Con i liguri, in particolare, va due volte a un passo dalla promozione in C1. In questo periodo, purtroppo, è vittima di altri infortuni alle ginocchia e non riesce a esprimersi al massimo del suo potenziale.

Novara, Mantova e la conquista della B

Dopo aver svolto interamente la preparazione estiva con il Taranto, nel settembre del 2002 si accasa al Novara. L’aria piemontese sembra fargli molto bene: gioca 74 partite in 3 anni, segnando 8 gol e portando i Gaudenziani alla promozione in C1.
Nel gennaio 2005, alle soglie dei 30 anni, decide di spostarsi al Mantova. Diventa in breve tempo beniamino dei tifosi lombardi e, sotto la guida esperta di Mimmo Di Canio, conquista la promozione in B vincendo i playoff.
L’esordio nella categoria cadetta arriva il 4 settembre 2005, nel match vinto 1-0 contro l’Arezzo. Titolare inamovibile nello scacchiere di Di Canio, in 44 presenze segna 4 reti, arrivando a giocarsi i playoff per la promozione in Serie A. Purtroppo, dopo aver eliminato il Modena in semifinale, il Mantova di Cioffi cade in finale contro il Torino, perdendo ai supplementari 3-1 nonostante la vittoria per 4-2 all’andata.

Il tanto agognato debutto in Serie A e poi il declino

Nell’estate del 2006 viene ingaggiato proprio dal Torino, impressionato dalla sua performance in finale playoff. Partito inizialmente come riserva, il 15 ottobre 2006 debutta in Serie A contro il Chievo (vittoria per 1-0 del Torino). Ottenuta la fiducia del mister granata Alberto Zaccheroni, Cioffi diventa titolare fisso e trova addirittura una rete nel pareggio 1-1 contro il Livorno. Nonostante la buona stagione coi piemontesi, il club decide di girarlo all’Ascoli per ottenere la restante metà del cartellino di Sasha Bjelanovic, acquistato in comproprietà coi marchigiani. Coi Piceni gioca 39 partite in due anni. Svincolatosi dai Bianconeri, rimane senza squadra per sei mesi, per poi accasarsi all’Albinoleffe a gennaio 2010.
L’ultima parentesi di Cioffi da calciatore si svolge in Emilia-Romagna, a Carpi. Coi Biancorossi gioca 52 partite e segna altri 6 gol tra Seconda e Prima Divisione Lega Pro, sfiorando (coi galloni da Capitano) la promozione in B nella stagione 2011-2012.

Il patentino da allenatore, la valigia in mano e si parte per una nuova avventura

Appese le scarpette al chiodo a luglio 2012, Cioffi riparte da allenatore proprio a Carpi, assumendo il ruolo di vice di Daniele Tacchini. Esonerato con tutto lo staff il 19 febbraio 2013 nonostante la squadra fosse al quarto posso in classifica, il 6 luglio viene chiamato ad allenare il Gavorrano. Anche qui, purtroppo, la corsa finisce anzitempo: a novembre dello stesso anno viene sollevato dall’incarico per divergenze con la società.
A questo punto, Cioffi decide di allontanarsi dal calcio italiano per un paio d’anni, lavorando come tecnico delle giovanili per l’Eastern United di Adelaide, in Australia, e come direttore sportivo dei centri estivi in Italia dell’Aston Villa.
Rompe il digiuno il 9 settembre 2015, prendendo in carico la formazione “Berretti” del Sudtirol, salvo risolvere il contratto a dicembre per firmare con l’Al-Jazira, affiancando l’olandese Henk ten Cate. Il club degli emirati si risolleva in classifica e torna a vincere, dopo 11 anni, la Coppa del Presidente degli Emirati Arabi Uniti. 

La palestra inglese e il ritorno in Italia

A dicembre del 2016 accetta di diventare vice di Gianfranco Zola al Birmingham City, in serie B inglese. A seguito delle dimissioni del tecnico sardo a due giornate dalla fine, lascia assieme a tutto il resto dello staff.
Dopo una breve ma fruttuosa parentesi nuovamente negli Emirati Arabi, questa volta all’Al-Dhafra, nel 2018 decide di imbarcarsi in una coraggiosa missione: allenare il Crawley Town, club che milita in quarta serie inglese. Dopo averlo salvato dalla retrocessione nella prima stagione, Cioffi rinforza la squadra grazie a giocatori svincolati e in prestito proprio dal Birmingham City. Il 3 ottobre ottiene anche l’abilitazione da allenatore di prima categoria. Nell’annata successiva diventa il primo allenatore nella storia del club a vincere al debutto casalingo e il primo a battere una squadra di Premier League in Carabao Cup. Eguaglia il record in FA del club, il secondo turno, e porta la squadra a occupare stabilmente posizioni di alta classifica, valorizzando giovani calciatori inglesi. Purtroppo, a seguito di diversi risultati deludenti, a novembre del 2019 risolve consensualmente il contratto.
A settembre 2020 arriva una chiamata dall’Italia, a cui Cioffi non sa dire no, entrando ufficialmente nello staff di Luca Gotti in qualità di vice. L’8 dicembre 2021, dopo l’esonero dello stesso Gotti, Cioffi viene nominato allenatore ad interim fino alla fine della stagione. In pochi giorni pareggia 1-1 col Milan, arriva agli ottavi di Coppa Italia (salvo essere eliminato dalla Lazio) e batte il Cagliari in campionato, confermando di saper gestire bene il salto di categoria.

L’affidabile 3-5-2, i giovani e tanta corsa: così lavora Gabriele Cioffi

L’avvicendamento in panchina tra Gotti e Cioffi non ha stravolto lo schieramento in campo dei bianconeri friulani. 3-5-2 era e 3-5-2 è rimasto, con la variante del 3-4-2-1 sempre disponibile. L’obiettivo del tecnico fiorentino è quello di far ritrovare all’Udinese la solidità difensiva perduta, e il modulo in tale senso è perfetto: in fase di non possesso, i “quinti” di centrocampo ripiegano all’altezza dei difensori, trasformandolo in un 5-3-2.
Cioffi pone anche grande attenzione sullo sviluppo dei giovani, come già ampiamente mostrato nelle precedenti esperienze. Non è un caso se Isaac Success, Rodrigo Becao, Destiny Udogie e Nauhel Molina stiano trovando tanto successo.
Da ultimo, Cioffi basa molto del suo approccio tattico sulla velocità: giro palla veloce, di prima e con passaggi semplici, in modo da sviluppare la manovra verticalmente.

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