Lo sport italiano, ed in particolare il ciclismo, salutano l’ennesima impresa di Filippo Ganna. Il pistard piemontese ha infatti conquistato il quarto titolo mondiale della carriera nella nell’inseguimento, nella rassegna iridata in corso di svolgimento a Berlino.
Da Londra 2016 in avanti Ganna è semplicemente imbattibile quando di fronte ci sono i migliori al mondo della specialità. Dopo quello in terra inglese è arrivato l’oro di Apeldoorn 2018 e quello di Pruskow 2019. E per completare l’opera e collocarsi tra i grandi di tutti i tempi nella specialità ecco anche il record del mondo, con il tempo di 4’01”934 fissato nel primo turno.
Nella finale, chiusa in 4’03”875, Ganna è stato perfetto, mostrando di saper gestire la situazione anche dal punto di vista psicologico, a dispetto della giovane età. La partenza è stata infatti quasi frenata, poi l’irresistibile crescita nella seconda parte di gara, determinante per stroncare l’americano Ashton Lambie, secondo con il tempo di (4’08″048) e che a propria volta in passato aveva segnato un record mondiale. Appena fuori dal podio l’altro italiano, il 19enne Jonathan Milan, battuto nella finale per il terzo posto dal francese Corantin Ermenault.
Grazie all’iride di Berlino Ganna eguaglia miti del ciclismo come Guido Messina, Roger Riviere, Robert Bartko e pure Bradley Wiggins, il Baronetto padrone del Tour de France nel 2012 e plurimedagliato olimpico in pista: in bacheca quattro ori nell’inseguimento, uno nel 2004 ai Giochi di Atene e due nel 2008 ai Giochi di Pechino e uno nel 2016 ai Giochi di Rio de Janeiro, oltre a sei titoli mondiali. Eppure Wiggins come Messina, Riviere e Bartko si è “fermato” a tre titoli mondiali. Meglio dell’italiano c’è solo il britannico Hugh Porter, con il poker tra fine anni Sessanta e inizi Settanta, ma l’età sembra essere dalla parte di Filippo, capace di bruciare le tappe in quella che è la specialità che lo ha già proiettato nella storia dello sport mondiale.
A questo punto a Ganna, che corre anche su strada per il Team Ineos, erede del Team Sky con cui il piemontese era passato professionista nel 2019, è pronto per dare la caccia al titolo olimpico: la preparazione per Tokyo è già iniziata e passerà anche da una buona stagione sulla strada.
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