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Ganna mette alle spalle il Record dell'Ora: "Punto a Roubaix e Giro"

Non ci sarà un nuovo assalto al Record dell'Ora: "Per fare bene occorrono nuovi obiettivi".

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Filippo Ganna si è rilassato alle Mauritius con i colleghi delle due ruote Simone Consonni e Elia Viviani e ora si appresta a riprendere la confidenza con la bicicletta nel ritiro che la Ineos-Granadiers terrà a Maiorca sino al 19. Dopo qualche delusione su strada e a Wollogong, il piemontese ha vissuto una chiusura di 2022 da sogno conquistando il Record dell’Ora (56,797 la media stabilita a Grenchen) e il quinto Mondiale nell’inseguimento individuale in meno di una settimana.

Ganna e il 2023, Parigi-Roubaix e Giro d’Italia gli obiettivi

“Sono felice di aver staccato quasi cinque settimane, per me è una novità: il primo approccio sulla bicicletta ha lasciato una sensazione di pesantezza sul pedale” rivela Filippo Ganna alla Gazzetta dello Sport “Martedì ho fatto il secondo allenamento su strada, 3 ore e 15′ con Elisa Longo Borghini e Jacopo Mosca: sono consapevole di essere indietro come preparazione, ma non mi interessa al momento. E’ in gara che dovrò correre forte!”.

L’avvicinamento alla nuova stagione e allo stato di forma del classe 1996 sarà sudamericano: “Comincerò a fine gennaio alla Vuelta San Juan in Argentina: non voglio arrivare troppo in forma, ma neppure soffrire più del lecito.. Poi studieremo come ‘affondare’ il colpo in Europa: correrò a Grenchen gli Europei su pista (8-12 febbraio) e in primavera farò le classiche e il Giro d’Italia; più che la Milano-Sanremo l’obiettivo prima o poi sarà vincere la Parigi-Roubaix. Quanto al Giro, sarà una bella sfida con Remco Evenepoel nella prima cronometro per indossare la maglia rosa, ma in 5 mesi di cose ne possono cambiare e non è lecito fare pronostici!”.

Ganna e i miglioramenti da intraprendere su strada

Quello che è certo è che Filippo Ganna non darà nuovamente l’assalto al Record dell’Ora: “Durante la prova ho pensato di scendere dalla bici, ma è una prestazione che non ho mai rivissuto in sogno: mi è capitato invece dopo le tappe al Tour de France. Desidero centrare nuovi obiettivi: non è possibile rimanere focalizzati sulle stesse cose”.

Il lavoro da intraprendere sarà parzialmente modificato: “Chiaro, per andare bene si deve pedalare sempre forte, ma cambieremo alcuni aspetti della preparazione; nei finali di corsa mi capitava di non avere la brillantezza che sentivo durante la tappa, devo essere pronto nei momenti-chiave della corsa, perciò servirà lavorare sull’intensità”.

Ganna e il Record dell’Ora: “Non sono un super-eroe”

Le prestazioni inanellate nella settimana che è andata dall’8 al 14 ottobre sono valse l’epiteto di marziano delle due ruote, ma il ciclista azzurro si schernisce: “Non mi sento un super-eroe, ma un professionista che ha fatto al 100% il suo lavoro: sono felice di aver mantenuto gli obiettivi prefigurati, non sempre ci riesci”.

E qualche critica di troppo ricevuta per una minore efficacia nelle gare su strada, o la mancata riconferma nella cronometro del Mondiale, è l’occasione di una sterzata nella mentalità: “Elogi e critiche fanno parte dello sport. Le critiche servono, ma a volte chi le esprime non le ripete in faccia: dopo il Mondiale dell’inseguimento perso nel 2017 me le ero lasciate scivolare le critiche addosso, stavolta ho prestato loro troppa attenzione.. Sono tutti professori: li ascolto, ma sulla bici ci sono io. Per fare bene su strada devo lasciare la pista? Decidiamo io e il mio allenatore”.

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