Che Massimiliano Allegri non avesse digerito la direzione di gara dell’arbitro Massa in Genoa-Juventus era chiaro, ma i provvedimenti del giudice sportivo relativi alla 16a giornata di serie A rivelano che il tecnico bianconero ha decisamente ecceduto nelle proteste: Allegri è stato sanzionato con 10mila euro di multa per essersi recato nello spogliatoio di Massa a fine gara e aver contestato lui e il Var “in modo irrispettoso”.
- Genoa-Juventus, Allegri protesta nello spogliatoio di Massa
- Genoa-Juventus, 10mila euro di multa per Allegri
- Genoa-Juventus, Allegri aveva promosso Massa
Genoa-Juventus, Allegri protesta nello spogliatoio di Massa
Furioso per la direzione di gara dell’arbitro Massa, Massimiliano Allegri è andato a dirne quattro al fischietto di Imperia subito dopo la fine della partita tra Genoa e Juventus. Secondo quanto riferito nei provvedimenti disciplinari del giudice sportivo, Allegri si è recato nello spogliatoio di Massa per protestare: in un primo momento il tecnico bianconero ha portato avanti la sua contestazione alle decisioni dell’arbitro e del Var “con tono pacato” – si legge nella nota del giudice sportivo – ma poi, alla fine di una chiacchierata durata 40 minuti, ha utilizzato un “modo irrispettoso”.
Genoa-Juventus, 10mila euro di multa per Allegri
Il comportamento di Allegri, dunque, non poteva non essere sanzionato dal giudice sportivo, che gli ha comminato una multa di 10mila euro più la diffida. Nessuna squalifica, però, per il tecnico della Juventus che sarà dunque regolarmente in panchina per la prossima gara di serie A contro il Frosinone.
Genoa-Juventus, Allegri aveva promosso Massa
Il comportamento tenuto da Allegri nel post-partita stona però con le dichiarazioni rese dallo stesso tecnico della Juventus, che davanti ai giornalisti aveva mantenuto toni piuttosto bonari nei confronti di Massa. “Massa e la squadra arbitrale hanno lavorato bene – aveva detto Allegri -. Ogni settimana ci sono episodi analoghi che vengono valutati in maniera diversa non dall’arbitro ma dal Var. Ci vorrebbe una linea guida più uguale per tutti altrimenti si entra nella soggettività anche con l’aiuto del video, cambia solo che la decisione viene spostata dal campo al video. È normale che non ci sia uniformità, perché sono episodi soggettivi e lo ripeto da diversi anni”.