Un ex bomber in panchina e un centravanti puro in campo: il Genoa riparte nel segno del gol con Gilardino allenatore e Retegui in attacco. L’italo-argentino è stato presentato ufficialmente oggi e stasera alle 19 incontrerà per la prima volta in tifosi in un evento organizzato dal club a Piazza De Ferrari per un bagno di folla.
Genoa, il presidente Zangrillo spiega come ha realizzato il sogno
Da quando Mancini lo ha convocato per la prima volta in Nazionale, soprendendo tutti, Retegui è diventato uomo mercato. Si era parlato anche dell’Inter e di altre big ma alla fine l’ha spuntata il Genoa per l’orgoglio del presidente Zangrillo: “È un sogno che sembrava irrealizzabile, irraggiungibile. Questo sogno a un certo punto è entrato nella testa di un gruppo importante e unito, con una grande proprietà alle spalle. Illuminata e moderna nella visione, che ha creduto in questo sogno che ha seguito passo passo”.
Retegui indosserà la maglia n.19
Sulle spalle il bomber indosserà la maglia n.19: “Ho parlato con Milito, mi ha detto che è una grandissima società con grandi tifosi. Sono contento. C’erano anche altri club su di me, però la scelta migliore per me era il Genoa. La Serie A è diversa rispetto al campionato argentino. Non vedo l’ora di giocare al Ferraris e segnare gol”
Retegui spiega la scelta del Girfone
Appare determinato il giocatore in conferenza: “Sono qui perché volevo venire qua. Per la storia del club, per come si sono interessati a me e per le parole che ha speso il mister per me. Mio bisnonno era genovese, è destino che sia qui”
Da Mancini a Gilardino quanti maestri per Retegui
Il primo a credere in lui è stato il ct dell’Italia ( “Grazie a Mancini. Sono fortunato a vestire la maglia della Nazionale. È un sogno che ho realizzato. Giocare in Serie A è un onore e il Genoa è la soluzione migliore. Non ho parlato con Mancini, ma devo ringraziare lui e lo staff perché hanno speso sempre belle parole per me”) ora si affida a un campione del mondo: “Gilardino è un grande allenatore e un grande ex attaccante. Cercherò di apprendere il più possibile da lui. Mi adatto a quello che dirà Gilardino e alle esigenze della squadra. Deciderà l’allenatore se giocherò come unica punta o in un attacco a due”.
“Obiettivi? La cosa più importante è giocare ed essere felice. Ovviamente poi penso a segnare, il mio ruolo lo chiede. La squadra, però, sta il primo posto. Ho giocato nel Tigre fino a giovedì scorso, sono in un’ottima condizione. Spero di imparare molto da questa squadra, di essere protagonista partita dopo partita”