A poco più di un mese dalla morte di Gianluca Vialli, le figlie dell’ex attaccante di Juventus e Sampdoria, Olivia e Sofia, hanno voluto incontrare Papa Francesco insieme alla mamma Cathryn White Cooper.
L’incontro, molto toccante, è avvenuto mercoledì mattina al termine della catechesi nell’aula Paolo VI in Vaticano.
- Vialli: le figlie donano al Papa la maglia della Nazionale
- La famiglia Vialli a messa con Roberto Mancini
- Vialli, Brio: "Punto di riferimento per tutti"
Vialli: le figlie donano al Papa la maglia della Nazionale
Le due ragazze di 18 e 16 anni hanno donato a Papa Francesco la maglia della Nazionale indossata dal padre. Insieme alla mamma sono state ammesse al baciamano sul palco dell’aula Paolo VI e per qualche minuto si sono intrattenute con il Pontefice. A riportare l’incontro l’Osservatore Romano.
Al termine del ricevimento, le due figlie di Vialli hanno regalato la maglia azzurra al Papa con la promessa che porteranno avanti la testimonianza cristiana di amore per la vita che ha portato il ‘capitano’ della famiglia a vivere e raccontare la malattia – il cancro – senza vergognarsi della sua fragilità.
La famiglia Vialli a messa con Roberto Mancini
La moglie di Vialli, Cathryn, ha raccontato al Papa che Gianluca voleva essere un sostegno per le altre persone che come lui soffrivano ed erano lontane dai riflettori. Con questa consapevolezza tutta la famiglia ha partecipato, martedì sera, alla messa presieduta nella basilica di San Pietro dal cardinale arciprete Mauro Gambetti.
Alla celebrazione era presente anche il commissario tecnico della nazionale italiana di calcio Roberto Mancini.
Vialli, Brio: “Punto di riferimento per tutti”
L’ex difensore della Juventus Sergio Brio a margine di un evento ha ricordato Gianluca Vialli: “È stato un grande giocatore, era difficile strappargli la palla, ti teneva, strattonava, difendeva la palla. L’ho avuto come giocatore quando assistevo Trapattoni a Torino: lo vedevo entrare nello spogliatoio per primo e uscire per ultimo”.
“Prima di giudicare il giocatore, voglio giudicare l’uomo. Era un punto di riferimento, un leader. Era sempre a disposizione dei compagni. La prima volta che arrivai alla Juventus, l’allora addetto stampa disse a Trapattoni: “Sono impressionato dall’intelligenza di Vialli…” Questo era Gianluca”.