La tappa che porta ai piedi delle Alpi e delle prime montagne, che ridisegneranno a livello di minuti la classifica generale, si conclude con un altro successo Made in Germania.
A Rivoli alza le braccia al cielo Nico Denz, che regola i sopravvissuti di una fuga a trenta corridori poco avvezzi a cercare il giusto accordo per andare al traguardo: “Oggi è andata bene, la fuga è andata in porto” commenta un gregario poco abituato alle fughe ai microfoni della Rai “Per la prima volta azzecco la fuga giusta in un Grande Giro e addirittura vinco; spesso mi sono imbattuto in un avversario più bravo, o in una giornata migliore”.
A un anno di distanza dall’ultimo successo, durante il Giro di Svizzera, la vittoria è dedicata alla famiglia: “Non voleva tirare nessuno, sia la Bahrain-Victorious sia la Jumbo-Visma; si nascondevano nelle posizioni di coda, io mi sono ritrovato davanti quando si è creato il buco. Abbiamo spinto al massimo e siamo arrivati al traguardo”.
La Maglia Rosa Geraint Thomas non è stata impegnata e ha conservato le forze per domani, quando non avrà al fianco l’infortunato Tao Geoghegan Hart: “Abbiamo lasciato andare la fuga, non c’erano corridori di classifica; la squadra ha lavorato bene, ognuno fa il suo compito. Il tappone alpino ha salite dure e un arrivo in salita, sarà una prova importante per tutti noi, perché è una delle tre tappe più impegnative della corsa. I compagni sono in buona condizione e il morale è alto, siamo fiduciosi”.
Il gallese affronta le salite del Gran San Bernardo e della Croix de Coeur, che faranno selezione in vista dello sconfinamento elvetico e dell’arrivo a Crans Montana, con un minimo vantaggio su Primoz Roglic: se il terzo posto è ora appannaggio del lusitano Joao Almeida, le speranze del ciclismo di casa nostra sono tutte su Damiano Caruso.