La tappa numero 19 di questo Giro d’Italia, la penultima con arrivo in salita, da Abbiategrasso all’Alpe di Mera (Valsesia), di 166 km, viene vinta da Simon Yates (BikeExchange) in 4h 02′ 55”. Secondo posto per il portoghese Joao Almeida (Deceuninck QuickStep), che paga 11 secondi dal vincitore. Terzo Egan Berna (Ineos)l, a 15” da Almeida e 26” da Yates. Resta fuori dal podio Damiano Caruso (Bahrain Victorious) che vince la volatina per il 4° posto con Vlasov.
L’arrivo all’Alpe di Mera è inedito per la storia del Giro: salita di 9,7 km, la pendenza media è del 9%, con punte al 14% e ultimi chilometri al 10,4%.
Oggi Bernal ha dimostrato di aver imparato dagli errori commessi a Sega di Ala, quando aveva rischiato la crisi vera per seguire le offensive dei rivali, evitando di rispondere agli attacchi e gestendo alla perfezione lo sforzo.
La corsa:
Fin dall’inizio, ogni iniziativa troppo numerosa è stata riassorbita sul nascere, e anche per il formarsi di una fuga consolidata si è dovuto aspettare il chilometro 43, dopo che per i primi 30 la velocità media è stata addirittura di 60,7 km/h.
La Ineos non vuole nessun nome “importante”, mentre Sagan marca a uomo Cimolai per evitare di lasciare sul piatto i punti dei traguardi volanti, decisivi per la maglia ciclamino. Ai -117 km parte la fuga composta da 6 corridori: Hermans e Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), Venchiarutti (Androni Giocattoli Sidermec), Aleotti (Bora Hansgrohe), Warbasse (AG2R Citroën) e Christian (Eolo Kometa). La Deceuninck Quick Step di João Almeida inizia ad aumentare il ritmo dopo il primo GPM del giorno, si staccano Bardet, Formolo e addirittura Daniel Martínez, che però riesce a rientrare grazie al fondamentale aiuto di Puccio e Ganna.
A -6,7 km ci prova Joao Almeida, seguito subito da Simon Yates. Non risponde presente Egan Bernal (che evita un altro errore strategico che poteva costare carissimo) e, a questo punto, ne approfittano Vlasov, Damiano Caruso, George Bennett e Hugh Carthy. Tuttavia, grazie all’aiuto dei compagni di squadra Castroviejo e Daniel Martínez, il colombiano in Maglia Rosa riesce a ritrovare il proprio ritmo.
Simon Yates dà un’ulteriore accelerata a 5,5 km dall’arrivo, mentre da dietro ecco che spunta Bernal che si è ripreso dopo l’avvio difficoltoso. Yates riuscirà comunque ad arrivare da solo al traguardo, guadagnando 34 secondi complessivi a Bernal (28+6 di abbuono).
Caruso riesce a mantenere il secondo posto nella generale, ma ora è insidiato da vicino da Simon Yates.
L’ordine di arrivo dei primi 10:
1 YATES Simon Team BikeExchange 100 80 4:02:55
2 ALMEIDA João Deceuninck – Quick Step 40 50 0:11
3 BERNAL Egan INEOS Grenadiers 20 35 0:28
4 CARUSO Damiano Bahrain – Victorious 12 25 0:32
5 VLASOV Aleksandr Astana – Premier Tech 4 18 ,,
6 MARTIN Dan Israel Start-Up Nation 15 0:42
7 MARTÍNEZ Daniel Felipe INEOS Grenadiers 12 0:49
8 BOUWMAN Koen Team Jumbo-Visma 10 1:25
9 FOSS Tobias Team Jumbo-Visma 8 ,,
10 BARDET Romain Team DSM 6 ,,
La classifica generale dei primi 10:
1 BERNAL Egan INEOS Grenadiers 20 81:13:37
2 CARUSO Damiano Bahrain – Victorious 2:29
3 YATES Simon Team BikeExchange 2:49
4 VLASOV Aleksandr Astana – Premier Tech 6:11
5 CARTHY Hugh EF Education – Nippo 7:10
6 BARDET Romain Team DSM 7:32
7 MARTÍNEZ Daniel Felipe INEOS Grenadiers 7:42
8 ALMEIDA João Deceuninck – Quick Step 8:26
9 FOSS Tobias Team Jumbo-Visma 10:19
10 MARTIN Dan Israel Start-Up Nation 13:55
Per quanto riguarda le altre maglie: in ciclamino sempre Peter Sagan (Bora Hansgrohe), in azzurro sempre Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroen), in bianco sempre Aleksandr Vlasov (Astana).