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Gli atleti di punta dello sci contro la FIS: Shiffrin, Odermatt, Goggia e Brignone alzano la voce

Shiffrin si fa portavoce della protesta dei maggiori atleti del circo bianco: chiedono considerazione e trasparenza alla FIS, che avrebbe rifiutato 400 milioni dal fondo CVC per i diritti marketing e TV

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Oltre 400 milioni di dollari sul tavolo, ma la FIS non ha ritenuto opportuno accettare la proposta. E così gli atleti di punta del circo bianco (sci alpino, ma non solo) hanno deciso di alzare la voce: con una lettera ufficiale inviata a Johan Eliasch, attuale presidente della federazione internazionale, hanno chiesto di essere messe al corrente delle motivazioni che avrebbero portato la FIS a rifiutare la corposa offerta presentata dal fondo CVC, intenzionata a gestire insieme diritti e sponsorizzazioni delle gare di coppa del mondo nei diversi paesi. Soprattutto però gli atleti avrebbero lamentato il fatto di non essere stati avvisati prima della trattativa, venuta a galla dopo alcune rivelazioni giornalistiche uscite su Blick (quotidiano svizzero) e Suddeutsche Zeitung (quotidiano austriaco).

Gli atleti vogliono essere “ascoltati”

Mikaela Shiffrin ha inserito il testo completo della lettera, scritta da vari atleti del mondo dello sci, in una story su Instagram (poi inserita anche su X) che ha subito sensibilizzato l’opinione pubblica sull’argomento. “Non pretendiamo di sapere tutto, semplicemente chiediamo maggiore trasparenza e considerazione nei nostri confronti, perché un’offerta come questa potrebbe avere un impatto enorme sul futuro del nostro sport”.

Oltre a Shiffrin ci sarebbero anche Marco Odermatt, Lara Gut-Behrami e pure le italiane Federica Brignone e Sofia Goggia tra coloro che hanno visionato e poi sottoscritto la lettera inviata alla presidenza FIS. Che pure non ha perso tempo, rispondendo punto per punto alle “accuse” mosse dagli atleti. La proposta avanzata dal fondo CVC non aveva nulla a che fare che la centralizzazione dei diritti mediatici e di ritrasmissione, come sostenuto dagli atleti”, si legge in una nota.

“Quella di CVC era una proposta di investimento per la creazione di una joint venture per la gestione di tutti i diritti commerciali relativi alla FIS e alle federazioni affiliate. Non è vero che abbiamo rifiutato la proposta, ma riteniamo al momento di non aver bisogno di ulteriori iniezioni di denaro esterno per attuare il nostro piano strategico”.

Tra FIS e federazioni la guerra è solo all’inizio

La polemica in realtà si staglia su uno sfondo un po’ complesso: Johan Eliasch, eletto alla presidenza FIS nel 2021, ha tra i suoi punti chiave del programma la volontà di commercializzare l’aspetto legato al marketing in modo centralizzato, togliendo cioè alle varie federazioni nazionali la possibilità di trattare con sponsor, media e broadcaster.

Un modo di ragionare, quello di Eliasch, che ha già trovato forti opposizioni in alcuni paesi storici come Austria e Germania, con Italia e Svizzera sin qui rimaste alla finestra in attesa di capire l’evoluzione della vicenda. Il braccio di ferro però è soltanto all’inizio, anche se la discesa in campo degli atleti potrebbe in qualche modo ridisegnare gli equilibri di forza.

Beaver Creek, oggi la seconda prova: Goggia fiduciosa

Shiffrin in questo periodo ne ha di tempo per provare ad occuparsi di questioni che non attendono alla parte tecnica: l’infortunio rimediato a Killington la costringerà a saltare la tappa di Beaver Creek (dove avrebbe corso solo in supergigante, avendo rinunciato per quest’anno alla discesa dopo la caduta di Cortina dello scorso gennaio) e non è ancora dato sapere quando farà il suo rientro in pista, che difficilmente avverrà a St. Moritz prima di Natale (dove è previsto il ritorno dopo 6 anni di Lindsey Vonn).

Sofia Goggia invece a Beaver Creek ci sarà e oggi proverà a sfruttare la seconda prova cronometra per capire meglio come addomesticare la Birds of Prey, che nella prima prova ha sorriso a Brignone e Bassino. Sofia ha detto di volerci andare cauta: La pista è molto esigente, io ho cercato di imparare a conoscerla soprattutto nella parte centrale, dove sono andata un po’ a spasso. Non mi sorprende che siano davanti le gigantiste: il tracciato è veloce ma filante, dunque l’interpretazione sarà fondamentale”.

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