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Hamsik in Cina, la commossa lettera d'addio al Napoli

Ufficiale il trasferimento dello slovacco al Dalian Yifang: si chiude un'era lunga undici stagioni e mezzo.

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Hamsik in Cina, la commossa lettera d'addio al Napoli Fonte: 123RF

Qualche tifoso forse c’aveva pure sperato dopo che la società aveva comunicato l’interruzione delle trattative, ma il treno era ormai in corsa e la fermata imprevista non è stata decisiva per la buona riuscita dell’operazione.

Marek Hamsik lascia ufficialmente il Napoli dopo undici stagioni e mezzo, quattro e mezzo delle quali da capitano. Così, all’improvviso, ma non troppo, a metà di un’annata deludente sul piano personale e finora senza troppi acuti su quello di squadra. Un’annata condizionata dalla delusione per l’amaro epilogo della corsa scudetto della scorsa stagione e iniziata già con la tentazione di cambiare aria a causa delle tentazioni cinesi. Carlo Ancelotti era riuscito a far desistere lo slovacco, stimolandolo con il cambio di ruolo, ma l’esperimento non ha attecchito e il cambio di modulo con il passaggio al 4-4-2 ha segnato la fine di un’epoca.

Ecco quindi il trasferimento al Dalian Yifang, ufficializzato prima dall’avvocato del club, Mattia Grassani, e poi dalle altre parti in causa, società e giocatore, anche se il presidente De Laurentiis ha preferito parlare di futuro e anche del prossimo mercato estivo: “Le porte saranno sempre aperte per lui. Il nuovo capitano è nsigne, un ragazzo molto responsabile, un napoletano che tiene alla maglia che indossa. La prossima sarà un estate ‘ancelottiana’, ci saranno due-tre cambi importanti. Devo ringraziare Ancelotti per aver fatto giocare tutti e averci fatto capire quale lavoro fare questa estate”. 

Hamsik ha invece preso la parola attraverso il proprio profilo Instagram, cui ha affidato una commossa lettera d’addio, intitolata “Napoli nel cuore”:

“Per prima cosa mi devo scusare con voi tifosi azzurri: volevo, speravo, sognavo di salutarvi con un grande giro di campo abbracciato dal vostro applauso. Mi avete sempre sostenuto e amato incondizionatamente nei momenti belli o difficili: di questo ve ne sarò sempre grato. Napoli ce l’ho tatuata sulla pelle: così come la prima vittoria in Coppa Italia dopo 25 anni. Impossibile dimenticare quella festa! Impossibile dimenticare il momento in cui ho battuto il record di presenze di Bruscolotti o quando ho superato il record di gol in maglia azzurra del DIO del calcio Diego Armando Maradona. Questo mi rende estremamente orgoglioso. Qui sono nati i miei 3 figli, napoletani a tutti gli effetti”.
 

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