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I rimpianti di Berrettini: "Mi aspettavo condizioni differenti"

La delusione del tennista romano dopo l'eliminazione al primo turno agli Australian Open ad opera di Murray: "Andy ha giocato meglio di me, ma clima e campo mi hanno condizionato".

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I rimpianti di Berrettini: "Mi aspettavo condizioni differenti" Fonte: Getty Images

Matteo Berrettini saluta gli Australian Open al primo turno, sconfitto dall’immarcescibile Andy Murray al termine di una battaglia di cinque ore giocata al coperto della Rod Laver Arena mentre a Melbourne si scoppiava sotto 40°. Il ko contro lo scozzese è destinato inevitabilmente a segnare il 2023 del tennista romano, che finirà fuori dalla top 20 del ranking ATP perdendo i punti accumulati un anno fa nel primo Slam della stagione quando si spinse fino in semifinale, sconfitto da Rafa Nadal, poi vincitore del torneo.

Capace di recuperare un match che sembrava perso dopo i primi due set, Matteo ha sprecato un match point sul 5-4 del quinto ed allora è difficile capire se le recriminazioni maggiori siano legate al brutto approccio o alla mancata freddezza nel finale.

Intervenuto in conferenza stampa al termine del match il finalista di Wimbledon 2021 ha analizzato la partita con lucidità, pur appellandosi alle condizioni climatiche e a quelle del campo: “Le cose sono state diverse rispetto a quanto mi aspettassi, diciamo che ero pronto per giocare in condizioni climatiche differenti da queste. Le condizioni del campo erano molto più lente rispetto a quando mi sono riscaldato in cui la palla volava. All’inizio era molto umido, poi è diventato più secco. Ho accusato tanto la stanchezza, ma parliamo del nulla, non voglio cercare scuse e non posso essere contento per come sono stato in campo. Ho avuto un matchpoint e non l’ho sfruttato. Lo scorso anno qui ho vinto una partita 7-6 al quinto, quest’anno ne ho perso una. Funziona così, il tennis è questo. La cosa positiva è che sono riuscito a far girare il match nonostante tutto pur non avendo giocato un gran tennis”.

D’obbligo i complimenti all’avversario: ”Andy ha gestito la situazione meglio di me e in generale ha giocato molto meglio di me, si è mosso meglio e colpiva la palla meglio – l’ammissione di Matteo – La sua risposta è ancora una delle migliori in tutto il circuito, è incredibile cosa sia ancora in grado di fare dopo tutte le operazioni che ha avuto e tutti i chilometri che ha percorso in carriera”.

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