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Il coach di Nadal: "Contro Sinner si è riaccesa la scintilla"

Roig ha rivelato anche l'uomo da battere al Roland Garros: "Djokovic, anche se è un po' calato dopo l'Us Open".

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Il coach di Nadal: "Contro Sinner si è riaccesa la scintilla" Fonte: Getty Images

ATPTour.com ha parlato con Francisco Roig, l’allenatore di Rafael Nadal, il favorito assoluto per il Roland Garros. Per il campione spagnolo, l’Italia è stata una tappa fondamentale per lo Slam di parigi: “Quando è arrivato a Roma, le cose sono cambiate. Colpiva bene la palla e abbiamo avuto alcuni giorni per allenarci. Ho avuto la sensazione che si sentisse bene e infatti ha disputato un ottimo torneo. È questo che è cambiato. La scintilla si è riaccesa anche perché all’inizio era particolarmente teso. Le due partite contro Jannik Sinner, un avversario molto difficile da affrontare al primo turno, e Denis Shapovalov (che ha avuto due match point) sono state molto difficili, averle vinte ha dato a Rafa una certa tranquillità. E in finale si è visto”.

A Roma si è visto un altro Nadal: “Ha giocato in maniera completamente diversa. Dovevamo metabolizzare la sconfitta di Montecarlo. Lì Rafa si era allenato bene e si sentiva bene. La gara contro Rublev, però, non è andata altrettanto bene e per lui è stato strano. Ma lo sport è così, sono cose che succedono”.

Ora testa a Parigi: “Penso che per il Roland Garros – continua Roig – sia importante avere maggiore mobilità. Rafa ha dimostrato un’ottima capacità di resistenza nelle partite recenti, ma credo che ci siano dei margini di miglioramento per quanto riguarda i movimenti. Può essere un po’ più dinamico nei movimenti in avanti e in quelli laterali. E può anche lavorare ancora sul servizio, sebbene ci siano stati dei notevoli miglioramenti. Contro Djokovic, ad esempio, ha servito bene”.

E sull’avversario più pericoloso per Rafa sul rosso, Roig non ha dubbi: “Djokovic può causare più problemi, credo, assieme a Tsitsipas, Zverev e Thiem. Tuttavia, se Thiem ritrova il ritmo e la fiducia che solitamente mostra sulla terra rossa, dico che non c’è una grande differenza tra lui e Djokovic. Dopo la vittoria agli Us Open è un po’ calato, ma sono sicuro che al Roland Garros sarà in forma e si dimostrerà un avversario difficile da superare. Giocare contro di lui richiede un grande sforzo fisico. Nonostante il passare degli anni e l’impegno che la stagione sulla terra rossa richiede, il giocatore più duro da affrontare è ancora Djokovic e quello che continua a dominare è ancora Nadal. Nei Masters 1000 ci sono diversi giocatori che possono ambire alla vittoria finale. Ma nelle partite degli Slam giocate sui cinque set, vedo ancora loro due come favoriti”.

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