Il coronavirus sta cancellando una generazione di talenti, che hanno conosciuto la vita durante e immediatamente dopo la guerra e amato l’esplosione di vitalità e rinascita economica degli anni Sessanta. Fu allora che esplose anche il talento di Norman Hunter, scomparso a 76 anni a causa del Covid-19 dopo un lungo ricovero ospedaliero iniziato il 10 aprile scorso. Nonostante il trasferimento in un reparto specializzato, per l’ex difensore del Leeds autentica leggenda del calcio inglese non si è riusciti a fare altro.
Norman Hunter: il comunicato del Leeds
Il suo club, il Leeds, con il quale ha vinto campionato, Coppa d’Inghilterra e Coppa delle Fiere e disputato 540 partite, ha dato la notizia con una nota. Un saluto giusto e sofferto a uno di quei giocatori entrati nella leggenda del football britannico e di diritto inserito tra i calciatori più rappresentativi, nella storia della società inglese, per cui ha speso i suoi anni migliori guadagnandosi un soprannome eloquente: “Morde le tue gambe”.
“Lascia un enorme buco nella famiglia del Leeds United. La sua eredità non sarà mai dimenticata e i nostri pensieri sono con la famiglia e gli amici di Norman in questo momento molto difficile”, si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale della società.
Il soprannome: Norman “Bites Yer Legs” Hunter
E davvero la scomparsa dell’ex difensore è struggente e impone una riflessione su quanti stanno lasciando un segno di quella generazione nata negli anni ’40. Il difensore era nato infatti nel 1943 e proprio al Leeds ottenne le sue soddisfazioni maggiori dal punto di vista professionale
In carriera Hunter ha indossato 28 volte la maglia dell’Inghilterra, facendo parte della rosa che ha vinto la Coppa del Mondo nel 1966. Una pagina centrale, determinante nella sua carriera di calciatore: anche se non fu protagonista (al pari di altri campioni) si aggiunse questo tassello della storia della Nazionale inglese a quella personale, rendendo unica, speciale anche quella partecipazione.
VIRGILIO SPORT