Liverpool-Barcellona 4-0, e i Reds riscrivono la storia. Sembrava solo una formalità la semifinale di ritorno a Anfield, dopo il 3-0 dei catalani al Camp Nou. Ma mai sottovalutare il Liverpool, che al termine di una notte indimenticabile ribalta un risultato che non sembrava ribaltabile e conquista la finale di Champions League.
La Kop non si lascia spaventare dal risultato dell’andata, né dalle assenze di Salah e Firmino e aprono la partita cantando a squarciagola “You’ll Never Walk Alone”, come si conviene a una grande partita con enorme posta in palio, non a un match in cui si gioca solo per l’onore. E gli uomini di Klopp onorano la grande fiducia dei loro tifosi sin dai primissimi minuti, con Origi che già al 2′ mette Shaqiri in condizione di segnare. Ed è proprio Origi a sbloccare il punteggio al 7′, sfruttando una respinta di Ter Stegen dopo un tiro di Jordan Henderson, servito da Mané (pessima nell’occasione la copertura di Jordi Alba).
Liverpool in festa, ma ovviamente l’1-0 non basta. Soprattutto considerando che il Barcellona è in partita: al quarto d’ora Messi tira a botta sicura su assist proprio di Jordi Alba, Alisson dice no. Pochi minuti dopo è il grande ex Coutinho a tentare la via del gol (come fatto all’andata dal compagno di squadra Suarez), ma ancora una volta è l’ottimo Alisson a impedire un pareggio che sarebbe pesantissimo. E così è il Liverpool a voler portare avanti la sua rimonta, con Robertson che si affaccia in area e per poco non riesce a portare i suoi sul 2-0.
La ripresa si apre con una nuova, cattiva notizia per Klopp: anche Robertson si ferma per infortunio, e in campo entra Wijnaldum. Una noia, che ben presto si trasforma in un’incredibile risorsa. Proprio il centrocampista olandese, infatti, al 54′ trova il tanto atteso 2-0, dopo che Alexander-Arnold riesce a strappare il pallone a un Jordi Alba in serata nerissima. Ma non è tutto, perché due minuti dopo lo stesso Wijnaldum concede il bis: minuto 56, sulla sinistra si propone Shaqiri e l’olandese di testa va a segnare il 3-0.
A Anfield si scatena l’inevitabile festa, il Barcellona è tramortito. Ma manca ancora un tassello per completare l’impresa, dato che il 3-0 varrebbe i supplementari: impensabili prima dell’inizio, ma comunque evitabili con il gol del poker. Che, dopo l’ennesimo miracolo di Alisson (stavolta su Messi), incredibilmente arriva: all’80’ c’è infatti un calcio d’angolo per i Reds, Alexander-Arnold finge di perdere tempo e, con la difesa blaugrana colpevolmente ferma, mette al centro un pallone teso che Origi deve solo scaricare in rete.
L’impresa è compiuta: al Liverpool resta solo da gestire dieci minuti più cinque di recupero carichi di tensione, e ce la fa. E saranno i Reds a giocarsi la finale di Madrid. Al Barcellona non resta che guardarsi allo specchio e domandarsi come sia stato possibile incappare in una serata del genere.
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