Dietro alla scomparsa di Emil Roback, il futuro della Svezia secondo Zlatan Ibrahimovic, si nasconderebbero emozioni e situazioni molto intense e ragioni ancora da esplicitare.
Irreperibile per due settimane, il giocatore del Milan si sarebbe presentato agli allenamento dopo aver disertato le sedute dell’IFK Norrköping per quasi 15 giorni senza fornire spiegazioni, notizie e allertare i familiari che – stando a quel che riporta il quotidiano svedese Expressen – hanno preferito trincerarsi dietro a un prevedibile no comment, considerate le circostanze.
- Emil Roback: l'annuncio del ds dell'IFK Norrköping
- La ricostruzione dell'Expressen
- Che cosa c'è dietro al mistero della scomparsa
- La speranza del calcio svedese, secondo Ibra
Emil Roback: l’annuncio del ds dell’IFK Norrköping
Un silenzio comprensibile, con simili premesse. C’è qualcosa di diverso, però, in questa vicenda che ha suscitato clamore, ansia e altrettanto stupore per la ricomparsa di un calciatore classe 2003 ad oggi indecifrabile nelle sue decisioni, nelle sue valutazioni.
Nel tardo pomeriggio di giovedì, il direttore sportivo della squadra IFK Norrköping, Tony Martinsson, ha contattato con un messaggio la testata svedese Expressen, che ha seguito da principio la vicenda della scomparsa del giocatore, annunciando il ritorno:
“L’ho incontrato oggi (giovedì), quindi la situazione è sotto controllo. Poi non diciamo altro”.
La ricostruzione dell’Expressen
Secondo la ricostruzione che è stata pubblicata anche sul sito del giornale scandinavo, la famiglia è stata allineata ma la madre di Roback, Johanna, pur avendo confermato il contatto con il giovanissimo calciatore non ha fornito ulteriori dettagli:
“Sta bene e ho avuto contatti con lui, quindi non c’è alcun pericolo per lui in questo senso”. Alla domanda sul perché il ragazzo non abbia dato sue notizie in questi giorni la mamma però preferisce non rispondere: “Mi astengo dal commentare”.
Ma che cosa avrebbe spinto la promessa del calcio svedese, come venne ribattezzato a suo tempo da un mito quale Ibra, a oscurarsi per così tanto tempo, a non presentarsi agli allenamenti, a non rispondere al telefono, a quanto pare?
Che cosa c’è dietro al mistero della scomparsa
L’Expressen ha riportato di aver contattato, per chiarire quanto avvenuto, anche l’ufficio stampa del Milan per avere riscontri in merito, considerato che il tesserino del giocatore è di proprietà del club rossonero fino al 2025:
“L’Expressen ha fatto domanda al Milan, con il quale Emil Roback ha un contratto fino all’estate del 2025. L’ufficio stampa comunica che il club è in contatto con il direttore sportivo dell’IFK Norrköping Tony Martinsson riguardo all’attaccante e che ritiene che l’assenza abbia a che fare con questioni sportive”, si legge nell’articolo pubblicato sul sito ufficiale.
Dunque se consideriamo quel che è stato pubblicato, a spingere Roback a rendersi irreperibile sarebbero cause di origine non personali ma legate alla sua carriera di calciatore e ciò nonostante il suo arrivo in Svezia fosse stato accompagnato da premesse di un certo peso, incoraggianti.
La speranza del calcio svedese, secondo Ibra
Ibrahimovic, che nel 2019 aveva acquistato il 25% delle azioni della squadra svedese, aveva predetto un futuro meraviglioso per questo ragazzo.
“Non è un tipico giocatore svedese”, aveva dichiarato la punta a MilanNews, “È il futuro della Svezia, posso dirlo ora. È un giocatore di un livello completamente diverso”. Ma dopo il debutto negli ottavi di Coppa Italia contro il Genoa, il 13 gennaio 2022, la sua esperienza era proseguita in Danimarca, in prestito al Nordsjælland e poi ancora in prestito al Norrköping.
Il prestito con il club norvegese scadrebbe a novembre, per allora Roback dovrà fare ritorno a Milano poiché è vincolato da un contratto che lo lega alla società di Milanello fino al 2025. Che cosa lo abbia turbato e spinto a una scelta così estrema rimane ancorata a mere ipotesi. Che, poi, sono condensate dentro a quel silenzio che sua madre ha scelto di adottare e difendere.