In attesa dell’esito del ricorso della Juventus contro la penalizzazione di 15 punti inflitta in classifica dalla giustizia sportiva, non si ferma il filone dell’inchiesta Prisma che sta cercando di far luce anche sulla cosiddetta manovra stipendi che il club bianconero avrebbe adottato per “spalmare” in maniera poco chiara gli ingaggi durante il lockdown.
Oltre la famosa “carta Ronaldo” la Procura si sta concentrando anche sull’ipotesi di una stipula “privata” tra la Juve e Paulo Dybala. La Joya è stato interrogato in gran segreto ieri dalla Guadia di Finanza ma la sua posizione potrebbe essere in difetto e ora La Joya rischia.
- Inchiesta Juve, Dybala interrogato sulla manovra stipendi
- Juve, inchiesta Prisma: dopo la carta Ronaldo c'è la carta Dybala
- Inchiesta Juve, cosa rischia ora Paulo Dybala
Inchiesta Juve, Dybala interrogato sulla manovra stipendi
Non è un buon periodo per Paulo Dybala. La Joya si è fatto male nell’andata dei playoff di Europa League con la Roma, persa col Salisburgo. E mentre l’argentino cerca di recuperare al più presto per tornare ad aiutare Mourinho e i giallorossi a centrare la zona Champions League. Ieri però Dybala ha dovuto trovare il tempo per recarsi dalla Guardia di Finanza. Paulo è stato interrogato dalla GdF nell’ambito dell’inchiesta sulla Juve, per la precisione sulla questione stipendi.
Come riportato dall’edizione di oggi di Repubblica, Paulo Dybala è stato interrogato sulla cifra di 3 milioni che la Juventus avrebbe dovuto riconoscere all’argentino e che non è chiaro se e come sia stata pagata. Lo scorso maggio il giocatore a cui la Juve aveva già comunicato il non rinnovo del contratto, aveva inoltrato una richiesta di risarcimento alla società bianconera. Dai bianconeri è arrivata una proposta di risarcimento pari a 3 milioni che la Juventus ha inserito nel bilancio come fondo rischi. La cifra è molto vicina ai 3.783.502 euro che proprio Dybala avrebbe dovuto ricevere dopo la manovra stipendi. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Da qui il motivo dell’interrogatorio.
Juve, inchiesta Prisma: dopo la carta Ronaldo c’è la carta Dybala
Lo scenario che si prospetta è quello di una seconda “carta Ronaldo”. Cioè di una stipula privata tra la Juve e stavolta Dybala in cui anche qui il club bianconero, a fronte del mancato versamento a La Joya di alcune mensilità a causa delle difficoltà economiche dovute all’emergenza Covid, si sarebbe impegnata a restituirgli quei soldi in un secondo momento, anche qualora avesse lasciato la Juventus. Cosa che poi è puntualmente successa con il non rinnovo del contratto e la firma per la Roma.
Inchiesta Juve, cosa rischia ora Paulo Dybala
L’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva vieta oltre alle società anche ai calciatori di incassare compensi e stipule private su carta non federali. Se la faccenda della “carta Dybala” venisse appurata, La Joya rischierebbe il deferimento alla Giustizia Sportiva e una punizione che potrebbe andare da una semplice ammenda ad una squalifica per un tempo non inferiore a un mese.