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Inchiesta Juve, le motivazioni del Coni e i tempi del prossimo giudizio

Dispositivo di 75 pagine per motivare il rinvio alla Corte Federale: impianto accusatorio definito "solido", legittimato l'uso l’uso dell’articolo 4. Quasi certa una nuova sanzione

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il Collegio di Garanzia dello Sport a Sezioni Unite, presieduto da Gabriella Palmieri, ha reso note le motivazioni riguardo alla decisione assunta, con dispositivo del 20 aprile, in relazione al caso plusvalenze. Il Collegio aveva accolto il ricorso della Juventus contro la sentenza che aveva portato a una penalizzazione di 15 punti in classifica, rinviando “alla Corte Federale di Appello perché, in diversa composizione, rinnovi la sua valutazione”. Erano stati respinti invece i ricorsi dell’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, dell’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene, dell’ex direttore sportivo (ma ancora in carica) Federico Cherubini e dell’ex direttore sportivo Fabio Paratici, tutti destinati quindi a pagare con le inibizioni irrogate (Paratici 30 mesi, Agnelli 24 mesi, Arrivabene 24 mesi, Cherubini 16 mesi). Accolti invece i ricorsi di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio.

Juventus, le motivazioni del Collegio del Coni

“La questione che aveva condotto al deferimento degli attuali ricorrenti era la ritenuta avvenuta reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano stati ritenuti fittizi. Dopo il proscioglimento dei deferiti la Procura Federale ha, tuttavia, ricevuto una rilevantissima documentazione dalla Procura della Repubblica di Torino, dalla quale è emerso che effettivamente, come la Procura aveva sostenuto sin dal suo iniziale deferimento, vi era stata una voluta reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano fittizi”. Scrive così il Collegio di Garanzia dello Sport a Sezioni Unite, presieduto dall’avv. Gabriella Palmieri, nelle 75 pagine di motivazioni della sentenza

Juve, decide di nuovo la Corte Federale

La precedenza sentenza, scrive il Collegio, “non può ritenersi in contrasto con i principi sul giusto processo, tenuto conto che, anche su fatti nuovi e decisivi che possono essere oggetto di una possibile revocazione di una precedente decisione, ai sensi del contestato art.63, comma 1, lettera d), del Cgc della Figc, le parti hanno la possibilità di difendersi nella nuova (eventuale) fase del giudizio davanti alla Corte Federale d’Appello, come è avvenuto nella fattispecie, e possono in tale sede far valere ogni eventuale loro ragione. I fatti emersi dagli atti successivamente acquisiti – si legge ancora nelle motivazioni – dopo le due precedenti sentenze federali di proscioglimento sono, peraltro, pacificamente rilevanti ai fini disciplinari, come ritenuto dalla Corte Federale, e quindi decisivi ai fini di un rinnovato giudizio che poteva essere solo di revocazione, in relazione ai fatti già contestati, tenuto conto che il giudizio su tali contestazioni si era concluso con il proscioglimento dei deferiti a causa anche della mancata conoscenza degli elementi che erano stati poi trasmessi dalla Procura della Repubblica di Torino”.

Juventus, posizione dirigenti da riconsiderare

La Corte Federale d’Appello della Figc dovrà dunque riconsiderare la posizione di alcuni dirigenti e di conseguenza l’entità della sanzione da comminare alla Juve. Il Collegio ritiene che “la sentenza impugnata, resa a carico degli amministratori privi di deleghe operative, è carente nella propria parte motiva laddove la Corte Federale – con motivazione da ritenere apparente – ha fatto riferimento ad una generica, ma indimostrata, ‘consapevolezza diffusa’, ovvero ad una asserita condivisione, da parte di detti amministratori, dei concreti dettagli e delle finalità delle operazioni sportive scrutinate, omettendo di fornire adeguato supporto motivazionale di tali affermate ed indimostrate circostanze”.

La Juve ora trattiene il fiato

“Considerato, infatti, che la misura della sanzione della penalizzazione inflitta alla Juventus risulta determinata in relazione alle accertate violazioni dei suoi rappresentanti e dei suoi dirigenti, nonché dei suoi amministratori senza delega, il venir meno, per l’accertato vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette, allo stato, anche sulla sanzione complessiva irrogata alla società e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale d’Appello sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa società Juventus – si legge nelle motivazioni – Il necessario rapporto di proporzione fra lo specifico comportamento tenuto e la sanzione irrogata è ormai acquisito pacificamente nell’elaborazione della giurisprudenza anche costituzionale, costituendo logica espressione dei criteri di uguaglianza e ragionevolezza della sanzione e imponendo al giudice di procedere a una valutazione dosimetrica ispirata ai due predetti criteri”.

Juve-plusvalenze, i tempi dell’inchiesta

A voler essere estremamente sintetici, viene descritto come solido l’impianto accusatorio contro la Juventus ma, soprattutto, viene definito legittimo l’uso dell’articolo 4 che, dunque, porterà ad una nuova penalizzazione. Compito della Corte D’Appello Federale, quindi, quello di motivare in maniera più approfondita la nuova sanzione. Adesso, entro 30 giorni è attesa la nuova sentenza della Corte Federale D’Appello. Dopo questa, la Juventus potrà eventualmente ricorrere nuovamente al Collegio di Garanzia dello Sport. Le tempistiche molto probabilmente porteranno al mese di giugno: la Corte presumibilmente verrà convocata entro la fine di maggio per decidere la nuova sanzione. Resta il tema dell’afflittività: probabile che la linea difensiva della Juve verterà sullo spostamento della stessa alla prossima stagione sportiva, per salvare la qualificazione alla prossima Champions League.

Inchiesta Juve, le motivazioni del Coni e i tempi del prossimo giudizio Fonte: Ansa

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