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Plusvalenze Juventus, la Procura chiede la stangata e la Corte ci va giù pesante

Il procuratore Chinè, nell’udienza alla Corte Federale d’Appello, ha chiesto una sanzione di 9 punti di penalizzazione alla Juventus nel campionato in corso. Ecco la sentenza

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La Procura Federale ha chiesto il pugno di ferro contro la Juventus, e la sua richiesta è stata accolta. È arrivata la sentenza a seguito dell’udienza che si sta tenendo davanti alla Corte Federale d’Appello sull’istanza di riapertura del processo plusvalenze: la richiesta era di 9 punti di penalizzazione alla Juventus, gliene sono stati dati ben 15.

Processo plusvalenze Juve, mano pesante dalla Corte

La Corte ha optato per una via severa, accogliendo la richiesta della Procura di riaprire il caso plusvalenze ed accogliendo le richieste sanzionatorie che il procuratore federale Chiné aveva avanzato. Da notare che le sanzioni sono state inflitte solo alla Juve (i 15 punti di penalizzazione di cui abbiamo parlato) e ai suoi dirigenti, mentre gli altri club di cui parliamo in seguito sono stati prosciolti.

Stangata per i dirigenti: sanzioni estese anche a livello Uefa e Fifa

Per quanto riguarda i dirigenti, per l’ex presidente Andrea Agnelli è stata accolta la richiesta di una inibizione di 16 mesi, mentre per Fabio Paratici i 20 mesi e 10 giorni richiesti sono saliti a 30; stangata anche per Federico Cherubini, con i mesi che da 10 sono passati ai 16 poi inflitti dalla Corte (e di conseguenza il club dovrà trovare subito un nuovo direttore sportivo). Pavel Nedved invece si è visto limare al ribasso l’inibizione chiesta dal procuratore, da 12 ad 8 mesi; stessa sanzione anche per Enrico Vellano e Paolo Garimberti. Ma per Maurizio Arrivabene l’inibizione è invece raddoppiata, da 12 a 24 mesi (più dei circa 19 vissuti da amministratore delegato).

Da notare che la Corte ha chiesto l’estensione di queste sanzioni anche agli ambiti UEFA e FIFA: un ulteriore inasprimento che, se accolto a livello europeo, potrebbe compromettere il ruolo di Paratici come direttore sportivo del Tottenham.

Processo plusvalenze Juve, le richieste della Procura

Il procuratore federale Chinè aveva stamane chiesto il pugno duro contro la Juventus. La richiesta della Procura ai danni della società bianconera era infatti di 9 punti di penalizzazione da scontare in questo campionato adducendo come motivazione la gravità dei fatti contestati e l’impatto avuto dal punto di vista sportivo.

Processo plusvalenze, la richiesta per le altre società

La Juventus è quella che è stata colpita con maggior vigore dalla richieste della Procura federale che nei confronti delle altre società coinvolte aveva richiesto solo ammende, le stesse che erano state avanzate nel primo processo che si è tenuto lo scorso aprile. Le richieste errano di 195mila euro alla Sampdoria, 42mila euro all’Empoli, 320mila al Genoa, 338mila al Parma, 90mila al Pisa, 125mila al Pescara, 23mila alla Pro Vercelli e al Novara (che nel frattempo ha cambiato proprietà) 8mila euro. Richieste di inibizioni anche per gli altri dirigenti coinvolti: 12 mesi per Massimo Ferrero, 8 mesi e 20 giorni a Ienca della Samp, 11 mesi e 15 giorni per Corsi dell’Empoli, 6 mesi e 10 giorni per Preziosi, 10 mesi e 15 giorni per Zarbano del Genoa.

Corte d’appello Federale: l’udienza e i presenti

L’udienza per l’istanza di revocazione chiesta dalla Procura federale era cominciata alle ore 12.45 con la presenza dei legali collegati da remoto. Per la Juventus, oltre ai tre avvocati Bellicosa, Sangiorgio e Apa, erano presenti in collegamento anche il nuovo presidente bianconero Gianluca Ferrero e due dei dirigenti oggetto dell’indagine, Federico Cherubini e Fabio Paratici. In aula erano presenti oltre al club bianconero anche Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara e 52 dirigenti tra cui Agnelli, Nedved e appunto Cherubini.

Juventus-plusvalenze: le tappe della giornata

Dopo la Procura federale, la parola è passata alle difese con il primo giro di interventi che è finito intorno alle ore 15 ed il secondo che si è esaurito intorno alle 16.45. La Juventus ha basato la sua difesa sostenendo che “nessuno degli elementi valorizzati dalla Procura dimostra l’esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportivi dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell’odierno ricorso”. Dopo le 17 è arrivata la replica di Chinè basata soprattutto sull’ammissibilità del ricorso. In serata, verso all’incirca le 20:15, la Corte, riunita in Camera di Consiglio, si è pronunciata sulla legittimità del ricorso e se questo potesse essere giudicato ammissibile, esprimendosi nel merito decidendo come sanzionare la Juventus e le altre società coinvolte.

Entro dieci giorni la Corte renderà note le motivazioni alla base della sentenza. In seguito, il club potrà fare ricorso al Collegio di Garanzia del CONI entro 30 giorni, ma solo per gli ambiti di legittimità (senza quindi entrare nei meriti).

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