Altro che -15 punti di penalizzazione. Il conto per la Juventus potrebbe essere davvero salato in termini di classifica. Almeno stando ai primi rumors che circolano sulle possibili richieste del procuratore federale Chinè sul secondo filone sportivo scaturito dall’inchiesta Prisma. In questi giorni sarà consegnato il lavoro d’indagine sulla manovra stipendi con conseguente richiesta di deferimento del club bianconero che rischia un’altra pesante penalizzazione. E non finisce qui perchè ci sarebbe, come anticipato ieri, anche un terzo filone sui rapporti “opachi” con altre società, le cosiddette partnership sospette che porteranno a un terzo processo, con conseguenze anche sulla prossima stagione.
- La Juventus trema: rischio 30-40 punti di penalità
- Juve, manovra stipendi: "Le plusvalenze in confronto sono niente"
- Juve, processo ed eventuali penalizzazioni su partnership al prossimo anno
La Juventus trema: rischio 30-40 punti di penalità
Il conto è sommario, forse per eccesso, chissà. Ha provato a quantificarlo il Corriere dello Sport. In ballo appunto un carico di 30-40 punti che potrebbe pesare sulla classifica della Juventus in questo campionato. Il 19 aprile, oramai lo sanno anche i sassi, ci sarà il ricorso davanti al Collegio di Garanzia Coni per il -15 comminato lo scorso 21 gennaio dalla Corte Federale per il caso delle plusvalenze di cui si sarebbe macchiato il club bianconero negli ultimi anni di gestione dell’oramai vecchio board con tanto di pene: 2 anni e mezzo a Fabio Paratici, 2 anni ad Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Federico Cherubini e 8 mesi a Pavel Nedved.
Nel frattempo, verosimilmente tra oggi e lunedì prossimo, il procuratore federale Giuseppe Chinè ultimerà dal punto di vista formale quella che viene definita come “manovra stipendi e manovra agenti” il nuovo fascicolo che porterà ad un nuovo deferimento e un nuovo processo sportivo ai danni della Juventus.
Juve, manovra stipendi: “Le plusvalenze in confronto sono niente”
La Juventus rischia di essere gravata di altri punti di penalizzazione. Negli ambienti federali si sussurra, scrive il quotidiano diretto da Ivan Zazzaroni, che le prove contro il club bianconero, i suoi vecchi dirigenti (sempre gli stessi, il vecchio board con Andrea Agnelli in testa) siano molto più schiaccianti. E potrebbero portare a una pesante penalizzazione. Il tutto dovrebbe essere discusso tra fine aprile e inizio maggio, appena dopo il pronunciamento del Coni sul ricorso. Si ipotizza qualcosa come altri 15/25 punti di penalizzazione che farebbero salire il conto, appunto, a 30/40.
Una pena afflittiva da scontare in questo campionato e che sarebbe una mazzata quasi definitiva sulle aspirazioni di Europa e di Champions della Juve, al netto di un altro ricorso, sempre che il primo venga vinto dalla Juve il 19/4. Gli accordi del club con i calciatori relativi alle stagioni 2019-20 e 2020-21 sono il cuore del nuovo provvedimento. In ballo qualcosa come 90 milioni di euro che la Juve avrebbe “risparmiato” in epoca covid tramite accordi privati, le famose “carte”, side letter e quant’altro, mai depositate come da regolamento.
Juve, processo ed eventuali penalizzazioni su partnership al prossimo anno
E non finisce qui, come diceva Corrado ai tempi della Corrida. Già perchè c’è anche un terzo filone di inchiesta, e probabilmente di processo, da parte del procuratore federale Chinè: le partenership opache o sospette. Il cui processo sarà probabilmente fatto slittare a fine 2023, anzi sicuramente visti anche i tempi sportivi del campionato in corso e gli altri procedimenti a carico del club.
L’eventuale nuova penalità sarà dunque comminata ai bianconeri sulla classifica della prossima serie A 2023/2024, considerando anche che per quanto riguarda le partnership opache con altre società ci sarebbero altri club in ballo che rischiano anche loro di prendere punti in meno (Bologna, Genoa e Cagliari peraltro in B, Atalanta, Udinese e Sassuolo) società le cui procure delle rispettive città hanno chiesto alla Procura di Torino i documenti dell’inchiesta Prisma per vederci chiaro. Insomma un processo senza fine, a tutti i livelli.