Continua a tenere banco la questione Superlega: la UEFA ha annunciato le sanzioni per le nove società ‘pentite’ e i procedimenti disciplinari contro le tre ancora rimaste sulla nave (Juventus, Barcellona e Real Madrid), che però non ci stanno.
Bianconeri, ‘Blancos’ e blaugrana hanno emesso un comunicato congiunto con cui denunciano le pressioni ricevute dall’UEFA e considerate “inaccettabili”, dicendosi rammaricati per il comportamento tenuto dagli altri club fondatori e anche aperti al dialogo per trovare una soluzione che rappresenti il meglio per il futuro del calcio all’insegna della sostenibilità.
Intervistato da ‘AS’, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, si è soffermato proprio sulle eventuali sanzioni a cui dovrebbero andare incontro Juventus, Barcellona e Real Madrid, auspicandosi al contempo che venga trovata una soluzione pacifica. “Voglio essere chiaro: sia io che la FIFA sosteniamo la UEFA e il suo presidente nella loro posizione contro la Superlega. Dobbiamo riflettere attentamente sui prossimi passi: non si tratta soltanto di una competizione, è un tema che riguarda tutto l’ecosistema del calcio. Per quanto concerne le sanzioni, ci sono organi competenti che decideranno cosa si può e deve fare, non è compito mio parlarne. Ovviamente ciò non vuol dire che io escluda sanzioni a livello nazionale, continentale o globale. O i club faranno parte delle strutture del calcio o pagheranno le conseguenze. Vorrei riunire tutte le parti per avere un dialogo costruttivo e trovare così soluzioni migliori per tutti. Una soluzione pacifica è sempre meglio di un conflitto”.
Una Champions senza Real, Juventus e Barcellona non sarebbe la stessa cosa per chiari motivi, ma l’obiettivo di Infantino e delle istituzioni in generale resta quello di salvaguardare tutto il sistema, comprendente anche le realtà meno appariscenti. “Conosciamo bene l’importanza di queste società e quanto siano seguite a livello di tifosi in tutto il mondo, ma dobbiamo prenderci cura anche di quei club che non sono così grandi, di quelle leghe e federazioni che non si trovano in cima alla piramide. Dobbiamo garantire la crescita del calcio e la sua diffusione in tutto il mondo. La UEFA prenderà le decisioni più appropriate in merito alle sue competizioni. Certo, dobbiamo essere rigorosi e disposti ad agire con fermezza, ma senza perdere di vista la possibilità di cercare di trovare soluzioni comuni a problemi comuni”.