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Inter, caos biglietti per la finale di Champions: protesta degli ultras sotto la sede del club

I gruppi della Curva Nord chiedono un incontro per avere più tagliandi in vista della partita contro il Psg, ma c'è il precedente creato dall'inchiesta "Doppia Curva" e la posizione intransigente della Procura di Milano

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Redazione

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Saranno 18mila, come stabilito dalla Uefa, i tifosi dell’Inter presenti sabato 31 maggio all’Allianz Arena di Monaco in occasione della finale di Champions contro il Psg. Altrettanti saranno i francesi: il resto verrà destinato a pubblico “neutrale”, scelto per insindacabile parere del massimo organismo continentale del calcio.

Inter, la protesta dei tifosi

Il problema è che nei 18mila nerazzurri ben pochi faranno parte degli ultras: proprio per questo motivo alcune centinaia di tifosi della Curva Nord hanno protestato oggi con cori, striscioni e fumogeni davanti la sede del club a Milano, in viale della Liberazione. Motivo, il mancato riconoscimento alla tifoseria organizzata di una quota di biglietti per la finale di Monaco “Noi vogliamo solo tifare”, “Rispetto”, “Vi aspettiamo qui per parlare” e “Senza ultras non c’è finale”, alcuni degli slogan scanditi. L’ingresso degli uffici di viale Liberazione è rimasto a lungo presidiato dalle forze dell’ordine e dal personale della Digos della questura, ma non ci sono stati problemi di ordine pubblico.

Gli ultras dell’Inter non ci stanno

Sugli striscioni scritte come “La cosa che fa schifo è che hai abbandonato chi non ti ha mai tradito”, oppure “Hai le mani legate? Però a sponsor, parenti e agenzie i ticket li riservate“. Al centro della protesta, dunque, la gestione della vendita dei biglietti per la finale di Champions e le misure restrittive imposte dalle istituzioni, come il divieto di preparare coreografie in occasione del match.

La procedura del club

Tutto è nato per la procedura scelta dal club di dare la precedenza agli abbonati decennali, che riguarda ben pochi membri della curva. Di qui – come riporta il Corriere della Sera – da parte dell’avvocato Mirko Perlino, la lettera al presidente dell’Inter, Beppe Marotta, nonché al questore Bruno Megale e al capo della procura Marcello Viola, per un incontro urgente a cui parteciperebbero alcuni membri dell’attuale direttivo della nord. Un incontro che, però, al momento non sarebbe stato concesso.

L’inchiesta “Doppia Curva”

Il diniego nonostante il fatto che gli ultras, ben consapevoli delle difficoltà in seguito all’inchiesta “doppia curva”, abbiano chiarito di essere disposti a pagare i biglietti in anticipo, fornire i nominativi e accettare il divieto del cambio del nominativo. Secondo i tifosi della curva, è prassi comune riservare una certa quota di biglietti per eventi così importanti alla tifoseria più fedele, che segue spesso la squadra e trascina il tifo. Il problema sta proprio nel precedente di soli due anni fa e dell’inchiesta che ne è venuta fuori, e che ha coinvolto anche la squadra. Gli allora capi della Nord pressarono la società nerazzurra, compreso il vice presidente Javier Zanetti e l’allenatore Simone Inzaghi, per ottenere 200 biglietti in più rispetto ai mille che erano stati loro riservati.

La decisione della Procura di Milano

Inchieste giudiziarie, ma non solo: sempre stando a quanto riporta il Corriere della Sera, la Procura di Milano avrebbe modificato il proprio atteggiamento rispetto al tifo organizzato, segnando un netto cambio di direzione (come testimonia la requisitoria del pm Paolo Storari contro gli ex capi ultras del Milan) rispetto alla “legittimazione” concessa in passato dagli apparati dello Stato al mondo degli Ultras, riconosciuti come legittimi interlocutori e rappresentati di un’intera tifoseria.

Inter, la posizione degli ultras

Ma gli ultras dell’Inter non ci stanno: a loro dire, la procedura di distribuzione dei biglietti sarebbe “non solo non premiante per i tifosi più assidui e fedeli, ma addirittura penalizzante, rendendo difficile, se non impossibile, la loro partecipazione all’evento. Ad oggi solo un numero esiguo di appartenenti alla curva ha ricevuto il codice per accedere all’acquisto del biglietto. In questa situazione — paventa la lettera della curva Nord — da una parte la squadra non potrà ricevere il necessario sostegno dai propri tifosi per affrontare l’impegnativa finale di Champions League, e dall’altra — riferimento meno chiaro — migliaia di tifosi rischiano di assistere alla partita all’esterno dell’impianto sportivo, qualora non dovessero reperire i biglietti”.

Maxischermo a San Siro: la decisione

In attesa che la frattura si ricomponga, se mai avverrà, i tifosi dell’Inter che rimarranno a Milano avranno l’opportunità di tifare per la loro squadra a San Siro, dove verrà installato il maxischermo. “Sarà una notte piena di passione, con i tifosi che vivranno un’esperienza emozionante a partire dalle 19, quando apriranno i cancelli del Meazza. Show, intrattenimento e attesa del fischio d’inizio, fissato per le 21 – si legge in una nota del club nerazzurro – I biglietti saranno in vendita da martedì 27 maggio a partire da 10 euro su vivaticket.com”.

In vendita i biglietti per il maxischermo

Anche in questo caso il sistema di prelazione resterà in vigore: la prima fase di vendita dei tagliandi per il maxi-schermo a San Siro “prenderà il via alle ore 12 di martedì 27 e proseguirà fino alla mezzanotte: sarà dedicata agli abbonati e ai soci Inter Club in possesso del codice con il quale potranno esercitare la prelazione all’acquisto. Il codice coupon sarà comunicato agli abbonati e ai soci Inter Club via e-mail”, conclude l’Inter.

Inter, caos biglietti per la finale di Champions: protesta degli ultras sotto la sede del club Fonte: Ansa

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