E’ sempre stata la sua metà nascosta: Altobelli e Beccalossi erano un corpo a due teste e quattro piedi quand’erano all’Inter: Spillo il bomber, Beck l’ispiratore delizioso. Il mancino che mulina, la finta col fianco per Becca, la rapidità in area per Alessandro. Uno col 9 e l’altro col 10, presi entrambi dal Brescia e da subito gemelli del gol a Milano. Normale che la notizia diffusa dal Corriere della sera sul coma del “fratello nerazzurro”, Evaristo, abbia colpito profondamente Altobelli che sapeva tutto da tempo.
- Altobelli ricorda il passato glorioso con Beccalossi
- Il dramma di Beccalossi
- L'invito per la Finale di Champions dell'Inter
Altobelli ricorda il passato glorioso con Beccalossi
Intervistato dal Corriere di Brescia, Spillo ricorda i tempi andati: “Era il 1974. Io arrivavo a Brescia diciottenne: avevo fatto un campionato al Latina, ma lui era reduce dal campionato Primavera vinto, un successo storico. Da lì abbiamo iniziato a fare tutto assieme, io un anno prima e lui l’anno dopo, l’avevano monitorato: fece una tournée in Cina nel 1977 e conquistò tutti, dentro e fuori dal campo”.
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Il dramma di Beccalossi
I due sono sempre rimasti in contatto, anche in questi mesi drammatici. Tutto inizia il 9 gennaio quando un amico si recò da Beccalossi e lo trovò in evidente stato confusionale. Poi la triste escalation con l’emorragia, il coma e il ricovero in terapia intensiva.
I medici erano pessimisti: “Non sappiamo se arriva a domani”. E invece dopo 47 giorni finalmente il risveglio. Racconta Altobelli: “Gli ho mandato un messaggio, nel giorno in cui è stato male, su Whatsapp. Gli ho scritto: “Quando vieni a Brescia?”, ho visto che aveva visualizzato ma non mi aveva mai risposto. Era inusuale e ho capito subito che potesse esserci qualcosa. Infatti poi mi ha avvisato sua moglie Danila, che è stata eccezionale in questi mesi con tutti i suoi ex compagni. Mi è caduto il mondo addosso. Non poterlo andare a trovare, alla Poliambulanza, nella mia città, è stato duro per me. Adesso poterlo vedere è di conforto”.
L’invito per la Finale di Champions dell’Inter
Spillo Altobelli ha poi spiegato le condizioni di Beccalossi, in netto miglioramento post-coma: “Innanzitutto mi rivolgo a lui in dialetto bresciano (sorride, ndr). Gli mostro sul cellulare delle nostre vecchie foto, quando eravamo al Brescia o all’Inter. Lui guarda e capisce tutto, sta migliorando. Sono le gambe che non funzionano ancora.”
Poi il racconto da brividi: “Sapete cosa gli ho detto venerdì? Gli ho preso la gamba sinistra, quella con cui fece innamorare i tifosi, e gli ho detto: “Ti ricordi che con questa avevi fatto una doppietta al Milan? Pazienza per la destra, ma questa deve tornare come prima”…”.
Infine Altobelli ha provato a spronare Beccalossi attraverso la loro storica passione per l’Inter: “Muoviti a recuperare che dobbiamo andare a Monaco di Baviera con gli altri ex nerazzurri”. Spero che vinca l’Inter in Finale di Champions per dedicargliela”.