L’insostenibile leggerezza dell’Inter pare svanita in tre sconfitte consecutive, senza gol e senza l’identità che ha trascinato fino a questo livello di coscienza una squadra all’apparenza quasi perfetta, tanto da superare i pregiudizi della vigilia e approdare a un risultato come le semifinali di Champions eloquenti. A quella leggiadria di una squadra a cui ogni cosa riusciva, e bene, è subentrata la pesantezza del giudizio del campo che non misura il talento, ma i risultati.
Eppure lo stesso allenatore, Simone Inzaghi, ex enfant prodige della Lazio, ha maturato un silenzio inusuale (parole che non rispondono davvero a una spiegazione) per lui che non ha mai abusato di dichiarazioni ma è sempre stato disponibile.
- Inter, tre ko consecutivi
- La vicenda Coppa Italia e il 3-0 subito dal Milan
- Inter-Roma, disfatta totale
- L'opportunità per il Napoli
- Risveglio da Champions
Inter, tre ko consecutivi
Assenze, calendario, rimesse e controversie di campo possono pesare ma quanto decidano lo stato di crisi nerazzurro è complicato affermarlo e chiudere tutto qui, in questo unicum. Tre ko consecutivi non possono essere banalizzati: Soulé ha firmato una rete straordinaria che non può e deve essere liquidata in un rimpallo fortuito. Non sarebbe giusto definirlo tale, seppure l’amarezza possa aver inquinato l’intento di spiegare l’accaduto e condizionato l’urgenza del momento.
Piuttosto, invece. Si può ragionare diversamente e osservare la meravigliosa macchina messa in evidenza, valorizzata da Inzaghi per la società e i tifosi come giunta a una fatica innegabile. Una settimana fa ha ceduto al Bologna un’occasione ghiotta in chiave campionato: l’Inter è uscita dal Dall’Ara con zero punti per via di un gol di Orsolini in sforbiciata nel recupero, che abbiamo messo in evidenza a suo tempo. Allora il problema era una rimessa laterale.
La vicenda Coppa Italia e il 3-0 subito dal Milan
Dopo la scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile, è accaduto quel che vi abbiamo raccontato e ripotato in vista della semifinale di Coppa Italia contro il Milan ed è stato un marasma che però si è chiuso con un 3-0 a favore dei rossoneri che neanche i tifosi più ottimisti avrebbero creduto possibile.
I nerazzurri erano irriconoscibili, nel senso che non sono mai entrati in campo e hanno ceduto ancor prima di partire l’eventualità di un avanzamento agli avversari, quasi increduli.
Inter-Roma, disfatta totale
Ma c’è davvero un minimo comune denominatore in queste tre sconfitte che paiono così distanti per formazioni, rose messe in campo e competizioni? La vigilia di Inter-Roma non era proprio a favore dei giallorossi: l’Inter è rimasta imbattuta in 14 delle ultime 15 sfide contro la Roma in campionato (8V, 6N), vincendo sette delle ultime otto (1P) – l’unico successo giallorosso nel periodo è arrivato il 1° ottobre 2022 (2-1 al Meazza in rimonta con gol di Dybala e Smalling), stando ai dati Opta.
Di certo in questo incontro colpisce più che il calo del possesso palla nel 1° tempo, risalito nel 2° fino a stabilire un totalone del 69,4% a favore dei nerazzurri, il numero dei tiri in porta: 2 contro 7 a favore della squadra di Ranieri a cui si sommano i due fuorigioco. Inoltre anche gli angoli sono 4 contro i 3 di Lautaro e compagni.
L’opportunità per il Napoli
La sconfitta di San Siro contro la squadra di Ranieri (al suo 18esimo risultato utile consecutivo) probabilmente ha contribuito a riaccendere le speranze legittime del Napoli e a consolidare i dubbi su quanto emerso contro Bologna e Milan sull’andamento lento. Manca Thuram con la sua incisività e il suo essere uomo utile e funqionzle al reparto? Certamente, ma Lautaro e gli altri non sono riusciti ad incidere né a creare occasioni come di solito riescono a fare Barella e Dimarco.
Napoli ha affrontato il Torino poche ore dopo la disfatta, segnando un gol dopo appena sei minuti e chiudendo la pratica con la seconda rete poco prima della fine del primo tempo.
Risveglio da Champions
La speranza è che in pochi giorni Simone Inzaghi ritrovi energia per affrontare il Barcellona, come ha dimostrato di saper fare contro il Bayern Monaco in entrambe le occasioni. Stavolta mancherà Pavard (distorsione alla caviglia per lui), ma rientrerà Thuram.
L’Inter non è forse al top, ma si può risvegliare da questo torpore provvisorio e momentaneo per ritrovarsi e reagire con la consapevolezza che, sfumata la Coppa Italia, rimangono due obiettivi ancora in palio per questa stagione. Ci vuole corsa, fiato, ma anche autostima e lucidità che è mancata contro la Roma.