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Inter e Milan, inchiesta ultrà: spunta nome Calabria dopo Skriniar, cosa rischiano i tesserati e i due club

Emergono nuove intercettazioni dopo il maxiblitz che ha portato all'arresto dei capi delle curve del Meazza, la Procura Figc ha chiesto gli atti

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Si allarga l’inchiesta della Procura di Milano dopo il blitz di ieri mattina che ha portato all’arresto di 19 ultrà delle curve di San Siro e si fa un po’ più delicata la posizione di Milan e Inter. Nuove intercettazioni toccano anche Calabria dopo Zanetti, Inzaghi e Skriniar. Tutti gli sviluppi.

Il ruolo di Skriniar e Calabria

La prima notizia è che non ci sono indagati allo stato attuale tra club e tesserati, ma agli atti dell’inchiesta ci sono conversazioni, emerse dalle intercettazioni, che rischiano di avere conseguenze, in particolar modo in relazione ai biglietti chiesti dai capotifosi. Le due società sono state definite «parti offese» dalla procura. Che però ha deciso nei loro confronti di avviare un «procedimento di prevenzione». Intanto il capo della procura federale Giuseppe Chiné ha chiesto gli atti. E in particolare approfondirà le telefonate e gli incontri dell’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi con gli ultras. E quelli dell’ex difensore Milan Skriniar. L’ordinanza racconta anche di un incontro tra Luca Lucci, l’ultras del Milan, e il capitano dei rossoneri Davide Calabria in un bar di Cologno Monzese l’8 febbraio 2023. La Gazzetta dello Sport racconta che c’è anche Giancarlo Capelli detto Il Barone.

Si muove anche la Procura federale

Tutto ruota intorno all’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva. Che vieta le interlocuzioni con il tifo organizzato. In questo caso le sanzioni sono all’articolo 9 ma il procuratore della Federcalcio guarderà tutto quanto di questa vicenda possa rientrare e riferirsi anche agli articoli 4 e 27 del codice di giustizia sportiva relativi ai principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva; del divieto di contribuire con interventi finanziari o altre utilità al mantenimento dei gruppi di tifosi; dell’osservanza delle norme e delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità in materia di distribuzione al pubblico di biglietti di ingresso.

Le possibili conseguenze dell’inchiesta

Le possibili conseguenze vanno dalle squalifiche per i tesserati, ammende pecuniarie o sull’utilizzo dell’impianto per le due società (solo le curve o tutto il Meazza chiuso). Fino alla penalizzazione. La tempistica della Procura Figc è nota: 60 giorni dalla acquisizione degli atti, massimo due proroghe: entro tre mesi arriveranno le determinazioni.

Il rischio che i club vengano sottoposti a amministrazione giudiziaria nasce invece dall’interpretazione che proprio a Milano la magistratura ha varato delle normative introdotte dopo la strage di Capaci per colpire la penetrazione mafiosa nell’economia, estendendole ad altre situazioni di illegalità. A venire commissariata, per esempio, è stata recentemente Uber, la società di consegne accusata di sfruttare i suoi rider. Un provvedimento analogo potrebbe venire chiesto dalla Procura milanese a carico dell’Inter alla sezione «misure di prevenzione» del tribunale.

Inter e Milan, inchiesta ultrà: spunta nome Calabria dopo Skriniar, cosa rischiano i tesserati e i due club Fonte: Ansa

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