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Inter-Gudmundsson, perché si lavora sulla "clausola processo" e che cosa implica

Il fantasista islandese classe 1997 è seguito dal club nerazzurro che, a causa delle gravissime accuse a carico del giocatore sta studiando una via per tutelarsi nell'eventualità di ingaggio

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Su Albert Gudmundsson pende una spada di Damocle imposta da una vicenda giudiziaria dolorosa, sofferta che è ancora agli albori per quel che riguarda i suoi possibili sviluppi nelle aule deputate a pronunciarsi su una delle accuse più disturbanti, per la gravità e il significato intrinseco.

In autunno, quando davanti ai giudici islandesi sarà chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale, il giocatore del Genoa sarà chiamato a fornire gli elementi utili per approdare alla verità processuale.

Inter, clausola processo per Gudmundsson

Talento islandese noto e stimato, Gudmundsson è al centro di un delicato processo che potrebbe costargli ben 16 anni di reclusione in considerazione di quanto previsto del codice in materia di reati a sfondo sessuale, del quale è accusato il fantasista del genoa e nella sfera di interesse dell’Inter. La Juventus, che pure lo aveva seguito, sembra oggi preferire altri obiettivi.

Qualora si giungesse a un accordo tra le parti, secondo quel che ipotizza la Gazzetta dello Sport, entrerebbe in scena la clausola processo, poichè la vicenda arriverà in aula non prima dell’autunno ovvero a ottobre a campionato già iniziato.

Il club rossoblù chiede per il calciatore 30-35 milioni di euro mentre i nerazzurri, contando sul sì del giocatore, puntano a un prestito con obbligo di riscatto una volta chiuso il mercato invernale, come accaduto per esempio con Frattesi (arrivato in prestito dal Sassuolo) che è diventato un giocatore interamente interista lo scorso 2 febbraio.

La volontà di Gudmundsson è importante per evitare l’avvio di aste con l’inserimento dei club di Premier particolarmente interessati al giocatore che, quando esplose la vicenda che vi andiamo a riportare, occupò titoli centrali sui media inglesi. Siti e tabloid britannici si affrettarono a riportare i fatti e la relativa e momentanea esclusione dalla Nazionale.

Un segnale di quanto i media britannici siano da tempo attenti al calciatore. Nell’Inter di Simone Inzaghi un giocatore così andrebbe a scansare gli altri attaccanti, alcuni dei quali palesemente in uscita come Correa o Arnautovic.

Torniamo al tema clausola: come vi abbiamo illustrato a suo tempo, quando esplose l’attenzione mediatica su Gudmundsson per via delle accuse di molestie e violenza sessuale da parte della vittima che si è opposta all’archiviazione e attende giustizia.

La denuncia e relativo processo

La vittima aveva presentato denuncia contro il calciatore nell’agosto 2023. Secondo quanto sostenuto dal legale rappresentante, la testimonianza della sua assistita sarebbe particolarmente credibile e in questi casi l’archiviazione viene revocata.

Tant’è che i magistrati islandesi, infatti, hanno annullato la decisione della procura distrettuale chiedendo di rivalutare il caso e di andare a processo. In autunno si celebrerà il processo nella capitale islandese per accertare le responsabilità dell’accusato.

Fonte: ANSA

Albert Gudmundsson

La decisione della Federcalcio

Quanto accaduto aveva indotto la presidentessa della federcalcio Vanda Sigurgeirsdóttir a prendere immediati provvedimenti: “Posso confermare che sul nostro tavolo c’è una segnalazione riguardante una denuncia per reati sessuali”, aveva dichiarato la numero uno della federazione.

Nonostante i numeri da fenomeno dimostrati nella stagione appena conclusa tanto nel Genoa quanto nella sua Nazionale, Albert Gudmundsson era stato tagliato fuori dalle convocazioni a causa delle regole e di una sesnibilità diffusa rispetto a tali reati a sfondo sessuale, che per i giocatori al centro di un’indagine di polizia prevedono l’esclusione dagli allenamenti e dalle partite della rappresentativa.

Cosa rischia il calciatore islandese

A seguito del rinvio a giudizio, il fuoriclasse 26enne dovrà apparire di fronte al giudice del tribunale di Reykjavik dopo l’estate e dopo, a mercato concluso, da qui la necessità di inserire nel contratto una clausola, un capitolo specifico che metta al riparo dall’impatto della decisione finale delle autorità competenti. Secondo quanto previsto dalle norme vigenti in Islanda una condanna per reati sessuali prevede da un minimo di 12 mesi fino a un massimo di 16 anni di reclusione.

“Chiunque ha rapporti o altri rapporti sessuali con una persona senza il suo consenso è colpevole di stupro ed è punito con la reclusione da un minimo di 1 anno a un massimo di 16 anni”, recita l’articolo 194 del Codice penale islandese in materia. Eeventualità che l’Inter contempla e che sta studiando con questa clausola a tutela della società.

Qualora l’attaccante venisse giudicato colpevole nel processo che lo attende in Islanda, in seguito alle accuse di violenza sessuale a suo carico, il club nerazzurro si troverebbe nella condizione di far scattare questa specifica voce dell’ipotetico contratto. Clausola alla quale il Genoa non si sarebbe opposto, stando alla Gazzetta.

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