Continua l’inchiesta della procura di Milano della Digos in merito agli avvenimenti del secondo e terzo anello verde di San Siro durante Inter-Sampdoria, nella quale emergono gli affari sporchi degli ultrà della Curva Nord dell’Inter, tra estorsioni per i biglietti e racket dei parcheggi.
- Curva Nord Inter, le estorsioni di Boiocchi alla società nerazzurra
- Curva Nord Inter, il racket dei parcheggi dello Stadio
- Curva Nord Inter, la società prende le distanze dall'operato di Boiocchi
Curva Nord Inter, le estorsioni di Boiocchi alla società nerazzurra
Il Corriere della Sera spiega che Boiocchi, uscito di prigione dopo una condanna a 26 anni di carcere nel 2018, nel 2021 si sia “autoproclamato” nuovamente capo della curva, spodestando i vecchi capo con violenza e dividendosi il business con alcuni membri del nuovo direttivo. Ad alcuni soggetti, Boiocchi avrebbe affidato la compravendita di alcuni biglietti degli stadi. L’indagine del capoluogo lombardo riguardava il reato di associazione a delinquere perché alcuni dirigenti dell’Inter fornivano biglietti a prezzi agevolati o gratuiti ai capi ultrà dietro “comportamento minaccioso ed estorsivo“, per un totale complessivo di oltre 2000 biglietti.
Curva Nord Inter, il racket dei parcheggi dello Stadio
Non solo le estorsioni ai dirigenti nerazzurri. La procura starebbe attenzionando anche l’attività dei parcheggi. Dai posteggi auto, in una intercettazione ambientale del 2021, Boiocchi spiegò che ci ricavava «80 mila euro al mese», un affare gestito assieme alla controparte rossonera comporta da Luca Lucci e Giancarlo Lombardi. “Boss, trafficanti e capi curva avevano i parcheggi in concessione dal pubblico. Un grande affare che vedeva coinvolte anche persone vicine alla famiglia della ‘ndrangheta Iamonte”, si legge negli atti del fascicolo.
Curva Nord Inter, la società prende le distanze dall’operato di Boiocchi
Ricordiamo che Boiocchi è stato ucciso da due colpi di arma da fuoco la sera del 29 ottobre. Nel momento in cui la notizia sarebbe stata appresa dagli ultras, costoro non avrebbero intonato cori ed alla fine del primo tempo avrebbero lasciato lo stadio, costringendo molti tifosi a seguire questi ultimi e coloro che si sono opposti sono stati vittime di insulti, minacce e spinte.
Dinamiche che l’Inter ha respinto e condannato con una nota ufficiale:
«Fc Internazionale Milano condanna con fermezza qualsiasi episodio di coercizione avvenuto sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro».