Tredici punti nelle ultime cinque partite, con quattro vittorie e un pareggio, contro gli appena sei del Milan, caduto in tre occasioni, l’ultima nello scontro diretto.
Così l’Inter ha costruito il sorpasso in classifica sui cugini, distanti ora quattro punti. Un risultato parziale, certo, ma nel quale ben pochi tifosi nerazzurri potevano sperare dopo il grigio pareggio di Udine che un mese fa costò l’addio al sogno di diventare campioni d’Inverno.
Eppure anche quel giorno alla “Dacia Arena” la squadra di Antonio Conte mostrò solidità difensiva, visto che oltre ai numeri da sogno del duo Lukaku-Lautaro a far svoltare l’Inter è stato proprio il rendimento della terza linea, con appena quattro reti subite nelle ultime nove partite ufficiali, ma solo una di queste in campionato, nel 3-1 contro la Lazio.
Merito del rendimento di Milan Skriniar, Stefan De Vrij e Alessandro Bastoni, ma anche di tutta la fase difensiva e in particolare di un Nicolò Barella sempre più leader del gruppo nonostante la giovane età.
Il centrocampista ex Cagliari è ormai un idolo dei tifosi e a dispetto delle richieste di mercato che arriveranno i tifosi si aspettano una sua conferma anche nella prossima stagione.
Anzi, si aspettano che Barella diventi il simbolo della nuova Inter e, perché no, anche il nuovo capitano in vista del possibile addio di Samir Handanovic.
Di questo parere è un grande ex nerazzurro come Giuseppe Bergomi, estimatore di Barella da tempi non sospetti: “Lo conosco dai tempi di Como, ho vissuto l’ambiente e so quel che mi hanno detto – ha detto l’ex capitano dell’Inter a ‘Tuttomercatoweb’ – Barella è pronto, è un ragazzo maturo, in campo e fuori. La forza dell’Inter, vado controcorrente, è la difesa. Sta cominciando a difendere meglio: lui che è un’istintivo, che si faceva saltare, prendeva gialli per irruenza, adesso sta crescendo da quel punto di vista”.