Otto gol in nove partite appena tre delle quali intere, non a caso le ultime di campionato. Mauro Icardi sembra essersi già preso il Paris Saint-Germain e l’ha fatto a suon di gol, il linguaggio universale del calcio nonché quello che l’attaccante argentino ha sempre dimostrato di conoscere meglio.
L’ultimo turno di Champions League ha quindi provocato un inevitabile e beffardo sentimento di rimpianto in una parte dei tifosi dell’Inter, visto che poche ore dopo il crollo dei nerazzurri a Dortmund, che mette a serio rischio la qualificazione agli ottavi, proprio un sigillo di Icardi ha permesso al Psg di restare a punteggio pieno nel proprio girone, unica squadra a riuscirci insieme al Bayern, a staccare il biglietto per gli ottavi e di ipotecare il primo posto visto che il Real Madrid è lontano cinque punti a due giornate dalla fine.
Nel duro sfogo contro la società avvenuto dopo la sconfitta in Germania Antonio Conte ha fatto riferimento all’esiguità numerica della rosa dell’Inter per affrontare il doppio impegno, ma è ovvio che il riferimento non era ai tre illustri epurati, ovvero oltre a Icardi Nainggolan e Perisic, le cui partenze sono state avallate dallo stesso Conte.
Di certo è impietoso il confronto numerico con Romelu Lukaku, che regge la sfida in campionato, con 9 gol in 11 partite, ma non in Champions, dove il belga è ancora a secco e dove le prestazioni fornite non sono state all’altezza. Anche in A, inoltre, l’ex Manchester United ha inciso soprattutto contro le medio-piccole, deludendo nelle partite più impegnative contro Lazio e Juventus.
Il cartellino di Lukaku è costato 75 milioni, l’acquisto più costoso della storia dell’Inter, mentre 70 sono quelli che i nerazzurri potranno incassare dalla cessione di Icardi, ora in prestito con diritto di riscatto al Psg. Un’ipotesi sempre più concreta, ma che si concretizzerà nel caso solo in estate, mentre Conte pretende rinforzi per l’immediato.
Con il gol in Belgio Maurito ha migliorato ulteriormente il proprio score in Champions che recita ora 8 reti in 10 partite con una media di un gol ogni 62 minuti. A Parigi stravedono per Icardi, a cominciare dal ds Leonardo, raggiante dopo Bruges: “Mauro è un attaccante che inizia sempre bene ed è molto efficace, avevamo bisogno di giocatori efficienti in alcuni momenti” ha detto l’ex dirigente del Milan.
Tutto questo non può che spaccare il fronte dei tifosi dell’Inter, tra chi rimpiange il fatto di aver rinunciato a un giocatore in piena maturazione e in vistosa crescita sul piano internazionale e i tanti contestatori che ritengono che separarsi sia stata la soluzione giusta.
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