Sì, è tutto vero: l’Italia è campione d’Europa. Dopo una partita tiratissima, durissima e complicatissima, sorridano gli azzurri che – ai rigori – superano l’Inghilterra. E si rinfrescano la memoria, spezzando il digiuno datato 1968. Il trionfo del pragmatismo, ma anche della bellezza. Insomma, un sogno a occhi aperti.
L’undici su cui punta Mancini non propone sorprese: undici conferme su undici rispetto alla formazione che ha iniziato la partita contro la Spagna. Bonucci e Chiellini compongono la coppia centrale davanti a Donnarumma, mentre Di Lorenzo ed Emerson sono i terzini titolari. Il centrocampo a tre vede ancora l’esclusione di Locatelli, che parte dalla panchina per fare spazio a Verratti. Conferma per Barella, sette su sette per Jorginho. Anche l’attacco all’insegna della continuità: Immobile da ‘nove’, Chiesa e Insigne ad agire sulle corsie. Berardi arma dalla panchina, in tribuna oltre a Spinazzola anche Castrovilli e Raspadori.
Southgate propone una sorpresa. Se fino a qualche ora fa il 4-2-3-1 rimaneva la soluzione più quotata, il passaggio ai tre dietro è confermato: in questo caso è Trippier a giocare a centrocampo, con Walker spostato nei tre di difesa. La certezza è che Kane guida l’attacco sostenuto da Sterling e Mount, mentre la rivelazione Bukayo Saka parte inizialmente dalla panchina. Rice e Phillips duo mediano. Out Foden per infortunio, in tribuna alla pari di Chilwell e White.
Pronti via e, incredibilmente, l’Italia si ritrova sotto. Rete di Shaw, che raccoglie il suggerimento di Trippier e a distanza ravvicinata batte Donnarumma. Sorpresa la difesa azzurra. Un cazzotto non da poco, che condiziona – inevitabilmente – il piano gara degli azzurri. Che faticano in lungo e in largo, in costruzione e in interdizione, mandando letteralmente su tutte le furie Mancini. Tuttavia, si sa, l’Italia annovera tra le sue fila individualità importanti. Come, ad esempio, Chiesa. Che, con un’incursione solitaria, spaventa – e non poco – la retroguardia inglese. Troppo poco, però. per settarsi sulle giuste frequenze.
Nella ripresa, complici i cambi, l’Italia ritrova brillantezza e identità. Baricentro alto, la voglia di fare la partita. Insomma, tutto come da tabella di marcia. E dagli sviluppi di un corner, Bonucci ristabilisce l’1-1. Corner dalla destra, Cristante tocca di testa, grande parata di Pickford sul tentativo di Verratti ma il portiere britannico non può niente sul centrale della Juve, che pareggia il conto scaraventando il pallone in porta a distanza ravvicinata. Italia di personalità, Inghilterra terrorizzata dal pericolo beffa. Morale della favola? Come contro la Spagna, gli azzurri portano la gara ai supplementari.
Phillips, con una conclusione dal limite dell’area, non trova lo specchio della porta. Qualche sportellata qua e là, Bernardeschi di punizione dalla distanza e, poi, la lotteria dei rigori. Fatali per gli inglesi gli errori di Rashford, Sancho e Saka. E’ paradiso azzurro.
IL TABELLINO
ITALIA-INGHILTERRA 1-1
MARCATORI: 2′ Shaw, 67′ Bonucci
Arbitro: Kuipers
Ammoniti: Barella, Bonucci, Insigne, Chiellini, Jorginho (Italia), Maguire (Inghilterra)