A lezione di arbitri. Ieri sera gli azzurri di Spalletti si sono dotati di penna e taccuino per prendere appunti. Tutti a scuola da Roberto Rosetti, il designatore arbitrale Uefa che nell’Aula Magna di Coverciano ha esposto tutte le novità per gli Europei, elencando le linee guida e le direttive che gli arbitri saranno chiamati a seguire in Germania.
Rosetti spiega all’Italia le novità arbitrali
Criteri più fiscali e direttive che puntano verso la tolleranza zero sono stati tra i punti centrali della riunione fondamentale per far capire a giocatori, allenatori e staff quali saranno i metri utilizzati dagli arbitri nel corso dei prossimo Europei. La tendenza generale sarà quella di abbassare il livello di permissività e ricorrere subito a provvedimenti. Il capo degli arbitri incontrerà le ventiquattro delegazioni che partiranno per la Germania, così da offrire un quadro chiaro a tutti: i fischietti internazionali non avranno paura di usare i cartellini gialli non solo per i falli, ma anche per le proteste, e il VAR verrà utilizzato con specifiche condizioni.
Cosa cambia con i cartellini
La prima novità riguarda infatti le ammonizioni: i direttori di gara non saranno tolleranti con le proteste ed estrarranno il cartellino giallo anche se dovesse formarsi il classico capannello attorno a loro. Soltanto i capitani avranno il diritto di parlare con gli arbitri, tutti gli altri potranno essere ammoniti se troppo insistenti. È prevista anche una regola qualora il capitano dovesse essere un portiere (nei casi di Italia, Germania e Slovenia): per evitare l’andirivieni dalla porta verrà scelto un referente tra i dieci giocatori di movimento che ne farà le veci.
Anche i cartellini rossi verranno gestiti con il tema della tolleranza zero e dunque i giocatori sono avvisati che per ogni fallo più duro del consentito il rischio delle espulsioni è dietro l’angolo. Non ci sarà la massima sanzione per le trattenute in area, ma anche qui gli arbitri non grazieranno nessuno e procederanno con l’assegnazione di un rigore.
Le novità sul VAR e i recuperi
Ci sono direttive anche per quanto riguarda l’uso della tecnologia, in particolare del VAR che verrà utilizzato in tutti gli stadi degli Europei. Rosetti ha stabilito che gli arbitri non dovranno farne un uso esasperato a ogni partita, ma dovranno ricorrervi soltanto se i replay mostreranno soltanto immagini nitide e insindacabili, così da non dare adito a polemiche.
Ovviamente centrale è anche il tema dei recuperi che ai Mondiali aveva fatto scalpore con anche 14′ di extratime. In Germania non sarà così, dato che l’obiettivo sarà quello di non andare oltre i 10′ e, in generale, di mantenere il tempo di gioco effettivo sempre intorno all’ora come già successo nell’ultima Champions League.
L’ultima novità che il capo degli arbitri UEFA ha spiegato è quella legata alla tecnologia nei palloni che saranno tutti dotati di chip: questa strumentazione non è stata ancora implementata nei campionati nazionali dato che ha un costo molto importante, ma sarà presente a Euro 2024. Il chip combinerà i dati sulla posizione dei giocatori processandoli con l’intelligenza artificiale e saprà indicare il momento in cui il pallone verrà colpito, così da poter stabilire chiaramente se ci si trova davanti a un fuorigioco.
Rosetti avvisa: solo i capitani possono parlare con gli arbitri
Già il mese scorso, dopo il workshop delle partecipanti alla fase finale di Uefa Euro 2024 di aprile in cui gli allenatori hanno concordato di essere pronti a lavorare per favorire il fair play, Rosetti alla Gazzetta aveva anticipato alcune novità: “Chiederemo a tutte le squadre di assicurarsi che il proprio capitano sia l’unico giocatore a parlare con l’arbitro. Chiederemo ai capitani di assicurarsi che i loro compagni di squadra non circondino l’arbitro, consentendo conversazioni dirette affinché la decisione venga trasmessa in modo tempestivo e rispettoso. È importante sottolineare che vogliamo che solo il capitano della squadra che desidera discutere una decisione potrà rivolgersi all’arbitro. Sarà responsabilità del capitano assicurarsi che i suoi compagni di squadra rispettino l’arbitro, mantengano le distanze e non lo circondino. Qualsiasi giocatore che ignori il ruolo del proprio capitano e/o si avvicini all’arbitro mostrando qualsiasi segno di mancanza di rispetto o di dissenso sarà ammonito. Evidentemente, se il capitano è un portiere, sarà necessario nominare un giocatore di movimento che possa ricoprire questo ruolo nel caso in cui un episodio si verifichi all’estremità opposta del campo.
Gli arbitri saranno incoraggiati ad essere aperti nelle discussioni con i capitani per favorire un’atmosfera sana tra tutte le parti. Ciò consentirà loro di creare un rapporto di fiducia con i giocatori e di mostrare il tipo di leadership richiesto agli arbitri moderni. Il team di specialisti arbitrali della Uefa e, ove possibile, un arbitro del torneo incontreranno ciascuna delle 24 squadre per discuterne in modo più dettagliato e condividere queste informazioni con i giocatori. Abbracciare questo approccio e dare potere agli arbitri porterà a un aumento della già altissima qualità arbitrale nelle nostre competizioni e a partite migliori per i giocatori e i per i tifosi da godersi durante il torneo. Se riusciremo a facilitare un dialogo costruttivo tra arbitri e capitani delle squadre, tutti ne trarranno beneficio e lasceremo un’eredità positiva per il futuro di questo bellissimo gioco. Il gioco che tutti amiamo”.