La Nazionale azzurra è pronta a voltare pagina, per mettersi alle spalle un momento tutt’altro che positivo dopo il trionfo della scorsa estate di Euro 2020. Gli ultimi risultati non sorridono agli uomini di Mancini che prima hanno perso il treno per i Mondiali agli spareggi contro la Macedonia, poi hanno perso pesantemente la Finalissima contro l’Argentina mostrando limiti e poche idee.
Alla vigilia del match contro la Germania, gara valida per la Nations League, il commissario tecnico ha ribadito la linea da seguire nei prossimi mesi, con una parola d’ordine ben chiara in mente: rivoluzione.
- Mancini: "Germania e Inghilterra siano inizio"
- Ripescaggio Mondiale, l'idea di Mancini
- Mancini: "Ripartiamo, nuovo ciclo da domani"
- Problema gol, il pensiero di Mancini
Mancini: “Germania e Inghilterra siano inizio”
Intervenuto in sala stampa a Coverciano, Mancini non si è nascosto: “La vittoria dell’Europeo fa parte di quelle magie che fanno parte di quei tornei lì, ora dobbiamo ripartire e tornare a quella magia. Contro l’Argentina abbiamo pagato la perdita di giocatori, uno dopo l’altro. Noi non eravamo un gruppo così enorme e gli infortuni ci hanno condizionato: l’Argentina stava meglio di noi, avevano giocatori più freschi e forse è la prima gara in tre anni e mezzo dove troviamo una squadra che ci ha messo sotto, anche se abbiamo commesso due errori sui gol nel primo tempo. Ci vuole tempo, non ci inventiamo i giocatori e sappiamo che ci sarà da soffrire abbastanza”.
In vista delle prossime partite degli azzurri ha poi spiegato: “Affrontiamo le due squadre più forti del momento, Germania e Inghilterra. Sono davvero tra le migliori: hanno grandi giocatori e noi cambiando molto ci prendiamo tanti rischi. Sono partite che, dovessero andare bene a livello di gioco, potrebbe essere un buon inizio”.
Ripescaggio Mondiale, l’idea di Mancini
Nel corso della conferenza c’è chi ha continuato ad alimentare l’ipotesi di un ripescaggio, quasi impossibile, dell’Italia ai Mondiali in Qatar di dicembre. Il commissario tecnico, spiegando una sua uscita di qualche settimana fa, ha ribadito: “Se ci chiamano andiamo, ma non so le motivazioni”.
“Sono cose che si sono viste poche volte, ma io ho solo detto che se ci ripescano ci andiamo. Se ci ripescano, per un motivo che non so quale sia, ho detto che ci andiamo visto che siamo la migliore squadra del Ranking tra le non qualificate” ha dichiarato Mancini.
Mancini: “Ripartiamo, nuovo ciclo da domani”
Contro la Germania di Flick sarà vera e propria rivoluzione di formazione: “Molti sono andati via, anche fisicamente avevano bisogno di recuperare e non erano nelle condizioni di giocare quattro partite. Avrei creato loro anche dei problemi per settembre, hanno bisogno di recuperare, hanno dato troppo in questi due anni e meritavano un po’ di recupero fisico. La ripartenza è da adesso: ciò non vuol dire che ci oggi non c’è non ci sarà in futuro, anzi. Però il nuovo ciclo riparte da domani“.
Su chi è rimasto ha poi sottolineato: “Il filo conduttore è lo stesso: cercare giocatori con qualità, velocità, che non saranno come Verratti e Jorginho che giocavano in certe squadre e quindi ci vorrà un po’ più di tempo. Se riuscissimo a dare dei minuti a questi ragazzi che non hanno mai giocato in nazionale, e a vederli integrati bene, sarebbe meglio. Poi a marzo magari ritroviamo anche qualcuno di quelli che oggi non è disponibile”.
Problema gol, il pensiero di Mancini
Leitmotiv delle ultime uscite azzurre è il digiuno sotto porta. La Nazionale infatti, amichevole pirotecnica e di consolazione con la Turchia a parte, è reduce da partite con gli attaccanti in marcatura col contagocce. Mancini si è detto preoccupato: “Per vincere devi fare gol e devi trovare attaccanti che in questo momento in Italia non ci sono”.
“Se gli unici due sono ancora Belotti e Immobile, e l’unico che ha fatto gol in Serie A è Scamacca e non ha una gara a livello internazionale, ci preoccupa. La speranza è che chi è in B possa arrivare in Serie A velocemente, giocare e fare gol. La nostra speranza è questa” ha concluso Mancini.