Non è solo, se non esclusivamente, una questione italiana almeno stando a quanto emerge dall’inchiesta che ha ribaltato l’impianto di certezze acquisite in merito alle rappresentative, in primis l’Ecuador, che parteciperanno ai Mondiali in Qatar.
- La questione Ecuador e l'esposto del Cile per Castillo
- Nuovi documenti ribaltano la situazione Ecuador
- Il 10 giugno il verdetto FIFA
- L'Italia può sperare nel ripescaggio? La situazione
La questione Ecuador e l’esposto del Cile per Castillo
Quanto emerso e pubblicato dall’autorevole quotidiano spagnolo Marca ha ulteriormente acuito la diatriba che formalmente contrappone all’Ecuador il Cile, che attraverso il proprio team di legali, ha sollevato la questione presso gli organi competenti ponendo all’attenzione della FIFA la veridicità dei documenti riconducibili a Byron Castillo, giocatore che non sarebbe cittadino dell’Ecuador.
La FIFA sta ancora valutando l’esposto della federazione cilena, che aveva denunciato una falsificazione dei documenti anagrafici del difensore.
Anzi, secondo quanto ricostruito da questi documenti resi di dominio pubblico dall’autorevole quotidiano e resi visibili anche sul proprio sito, Castillo non sarebbe affatto nato in Colombia e dunque gli atti prodotti sarebbero stati falsificati. Il giocatore secondo le accuse, non sarebbe nato nel 1998 a Playas, in Ecuador, ma nel 1995 in Colombia.
Per questo il Cile, nell’esposto, ha chiesto con carte allegate che all’Ecuador vengano tolti i punti delle partite di qualificazione in cui ha utilizzato Castillo e di poter concorrere in Qatar.
Nuovi documenti ribaltano la situazione Ecuador
Marca è entrata in possesso di due nuovi documenti – già all’attenzione della Fifa – che proverebbero che Byron Castillo è effettivamente colombiano: il certificato di battesimo e il verbale di registrazione sanitaria.
Datato 1 giugno 2022, il certificato di nascita riporta che il giocatore è stato battezzato il 25 dicembre 1996 nella diocesi di Tumaco (Nariño, Colombia). In questo documento, inoltre, è inclusa l’indicazione del giorno e del luogo dove si è tenuta la cerimonia, celebrata nella Parroqua Nuestra Señora del Cármen della diocesi colombiana.
Il secondo atto rilevante corrisponde alla registrazione di Byron Castillo nella sanità pubblica colombiana, cosa che presuppone che il calciatore avanti cittadinanza colombiana perché possa usufruire dei servizi sanitari. Questo documento ufficiale – si legge su Marca – afferma che Byron Castillo risulta nel sistema di previdenza sociale colombiano, all’interno del Dipartimento di Nariño, nel comune di Tumaco.
Il 10 giugno il verdetto FIFA
Com’è noto, l’Ecuador ha respinto alcun addebito, attivandosi attraverso i propri consulenti legali a seguito dell’esposto cileno. La FIFA, acquisita la documentazione, si esprimerà sul suddetto caso venerdì 10 giugno, con un verdetto che sancirà o meno l’esclusione dell’Ecuador e riaprendo i giochi nell’eventualità.
L’Italia può sperare nel ripescaggio? La situazione
Quali speranze ha l’Italia di potersi inserire e godere di benefici indiretti da questa vicenda? Dal punto di vista tecnico, la normativa e la sua morbidezza interpretativa non consentono che di affidarsi a quanto verrà poi decifrato e stabilito secondo fattori quali precedenti e orientamenti, anche in base al fattore ranking.
Una flebile incognita alla quale si era affidato un ottimista quale il ct Roberto Mancini, posto che a detta di personaggi autorevoli come da ultima la stessa Evelina Christillin non vi sarebbero i presupposti perché l’Italia possa auspicare un ripescaggio in extremis risolti i casi Ecuador e Iran.