Manca sempre meno all’inizio degli Europei in Germania e da Luciano Spalletti arriva l’ok all’ipotesi dell’allargamento delle rose da 23 a 26 giocatori. “Purché se ne possano portare 15 in panchina” sottolinea il ct dell’Italia, che sembra avere le idee piuttosto chiare sulle convocazioni.
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Rose XXL a Euro 2024: Spalletti approva ma a una condizione
La questione dell’allargamento delle rose è stata affrontata in occasione della prima giornata del workshop organizzato dalla Uefa con le 24 nazionali finaliste e Spalletti, come altri ct, si è detto favorevole ad aumentare il numero dei convocati a 26 anche per ridurre il rischio infortuni, visto che si gioca al termine di una stagione in cui i calciatori hanno avuto pochissimo tempo a disposizione per tirare il fiato. “Credo sia giusto portarne 26, ma a patto che si dia poi la possibilità di avere 15 calciatori in panchina” ha commentato il ct della nazionale italiana.
Italia, Spalletti ha le idee chiare sui calciatori da convocare
A poco più di due mesi dall’inizio degli Europei, ormai Spalletti ha pochi dubbi in merito alla rosa che dovrà affrontare la rassegna continentale. C’è un titolo da difendere ma anche un girone complicato da affrontare con Spagna, Croazia e Albania. “Manca ancora un po’ di tempo, ma non abbiamo a disposizione altre finestre – ha spiegato il tecnico di Certaldo -. A marzo abbiamo lasciato a casa alcuni Under 21 perché impegnati nelle qualificazioni e il blocco di 15-16 delle amichevoli di marzo sarà presente anche all’Europeo. E in quest’ultima fase della stagione valuteremo chi metterà in mostra qualità”.
L’Italia torna in Germania: quel dolce ricordo del 2006
Chissà che la Germania non porti nuovamente bene all’Italia, dopo il Mondiale vinto nel 2006. Spalletti avvisa: “Per essere competitivi ma anche per la forza degli avversari bisogna fare ancora uno step ulteriore. Però dentro la competizione l’Italia sa sempre dare quel qualcosa in più”. Poi aggiunge: “È il sogno di tutti vivere una situazione del genere, ma dobbiamo crescere ancora. Non siamo ancora al top o al livello di Spagna, Francia, Germania e Inghilterra, però vogliamo lavorare per arrivarci”. Con la speranza che il cielo si tinga ancora d’azzurro sopra Berlino.