Italia e Spagna non se le mandano a dire. Dopo lo 0-0 di sabato con 3 espulsioni (Scamacca, Rovella e Mingueza), il c.t. della “Roja” Luis De la Fuente ci è andato giù pesante, accusando gli azzurri di essere antisportivi: “Alcune situazioni non dovrebbero esistere su un campo da calcio. Una squadra gioca duro e le viene permesso di farlo, rovinando il lavoro dell’altra, che invece vuole solo giocare. L’arbitro dovrebbe servire a far scorrere la gara secondo i canoni sportivi. Se una squadra è autorizzata a fare quello che vuole in termini di contrasti e aggressioni, è ingiusto nei confronti di chi prova a giocare a calcio e usa esclusivamente le armi concesse dal regolamento. Così gli avversari rovinano il nostro lavoro in modo antisportivo”.
Parole poco gradite al tecnico dell’Italia Under-21 Paolo Nicolato, che ha ribattuto in conferenza stampa: “Mi dispiace che il c.t. della Spagna abbia detto questo. Passione, aggressività e voglia di arrivare per me sono dei valori, sono quelli che chiedo alla mia squadra, e non mi pare di aver visto un solo intervento violento. Anzi, forse loro hanno pure accentuato un po’… Forse lui venendo da così tante partite di fila con almeno un gol segnato ci è rimasto male: non riesco a segnare quindi ti accuso di anti-sportività. Eh no… Ma dissento: non siamo stati antisportivi, abbiamo provato a fare del nostro meglio”.
Insiste Nicolato: “Siamo stati aggressivi, sì, ma mai per fare male. Aggressività e determinazione sono valori che apprezzo perché mi dicono che si tiene a quello che si fa, a determinare il proprio destino. Ma non accetterei mai comportamenti non sportivi. Certo, non giustifico certe espulsioni, come quelle di Tonali e Rovella, perché non fanno parte di ciò che io voglio, ma nelle altre ammonizioni non c’è mai stata antisportività o eccesso di violenza. Non siamo facili da affrontare, ma antisportivi proprio no. Per i media spagnoli abbiamo puntato sui calci perché inferiori? Ci hanno tirato in porta solo in superiorità numerica”.
Ora testa alla Slovenia, con l’obiettivo unico di vincere: “La cosa principale è ricostituire energie nervose, perché la Spagna ha dato soddisfazione per impegno e organizzazione però c’è il rischio di pensare che basti qualcosa in meno, ed è un rischio da non correre. La Slovenia non è un avversario facile, come noi si gioca la qualificazione: si sa difendere, è intensa nella fase difensiva, punta su un recupero palla basso e ripartenze veloci e a noi dà un po’ fastidio. Mi aspetto si possano giocare tutto negli ultimi 20-25’, sono ragazzi che sanno stare dentro la partita”.