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Italo Galbiati è morto, Milan e calcio italiano in lutto: addio allo storico vice di Fabio Capello

Sempre al seguito del tecnico friulano da Milano a Madrid, passando per l'esperienza delle nazionali inglese e russa. Il rapporto speciale e imprescindibile tra Galbiati e Capello, che tace

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Nel giorno dell’addio a Gianmarco Calleri, il Milan e il calcio italiano piangono anche Italo Galbiati, storico vice di Fabio Capello, scomparso all’età di 85 anni dopo aver contribuito al successo proprio dell’allenatore rossonero.

Aveva incominciato a giocare mosso dalla passione appresa sotto casa, nei cortili dove allora si poteva tirare per poi diventare mezzala di Inter, Lecco e Como e storico vice allenatore di Don Fabio. Il loro è stato un sodalizio tecnico inossidabile, di estrema coesione e anche generazionale risolto smepre con fiducia e stima reciproca.

Italo Galbiati, storico vice di Fabio Capello: dal Milan alla Russia

D’altronde se così non fosse stato, Galbiati non avrebbe seguito Capello alla Juve come collaboratore tecnico, al Real Madrid, e durante le avventure alla guida di Inghilterra e Russia quando l’attuale commentatore tecnico di Sky divenne ct, realizzando il suo sogno.

Archiviata l’esperienza al Milan, il loro legame proseguì altrove se non ovunque, forte di un rapporto di sostegno reciproco, a livello professionale.

La carriera di Galbiati: da calciatore a vice allenatore

Cresciuto come calciatore nell’Inter, squadra con la quale ha disputato una solo partita in Coppa delle Fiere, Galbiati si trasferì alla Reggina nel 1959-60 per giocare poi sei anni al Lecco fino al 1966 e chiudere la carriera al Como l’anno successivo.

Negli anni ‘70 fu dirigente nel settore giovanile dell’Inter, riuscendo a scoprire Walter Zenga, ma fu nel decennio successivo che iniziò il sodalizio al Milan con Fabio Capello.

In rossonero ricoprì anche la carica di allenatore per tre brevi periodi: da storico vice del tecnico friulano in un rapporto che attraversò un decennio di Milan e che proseguì poi alla Roma e da lì al Real Madrid, alla Juve e poi ancora con l’Inghilterra e con la Russia.

Il silenzio di Fabio Capello

Per ora, forse per riservatezza ed innegabile emozione, tace proprio Don Fabio che non ha mai amato esporsi a livello pubblico.

L’affetto, l’amicizia che hanno attraverso i decenni, le società, i luoghi del calcio bastano a raccontare quel rapporto speciale.

Il comunicato del Milan

Inevitabile il comunicato del Milan, che ha reso omaggio a una figura centrale di quella squadra imbattibile che segnò un’epoca, dal punto di vista calcistico.

“Buon viaggio grande Italo. Grazie per tutta la tua pazienza ogni giorno e dei grandi insegnamenti. Rip”, l’omaggio di Daniele Massaro in una storia sul suo profilo Instagram. Sentito e profondo anche il ricordo del Milan e del Monza Calcio.

“AC Monza piange Italo Galbiati e si unisce al dolore della famiglia. Giocatore, allenatore e scopritore di talenti, un maestro di calcio – si legge in un comunicato del club brianzolo -. Una carriera leggendaria, che Italo ha chiuso mettendo la sua esperienza al servizio del Settore Giovanile della nostra Società”.

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