La sua celebrazione poco ortodossa si è tramutata in una materia d’indagine che trascende la dimensione sportiva. “Dopo tutta questa m… siamo campionesse d’Europa”, ha detto Paola Egonu in quel video che chiunque può vedere e studiare, anche grazie (stavolta) ai social così stigmatizzati all’epoca delle Olimpiadi. Ora che Tokyo è alle spalle e si può accarezzare un successo meritato, complice la ritrovata fiducia del gruppo oltre alle individualità che fanno la differenza come la Egonu, ecco che proprio da lei, proprio dal suo account Instagram arriva d’impeto la reazione per riappropriarsi anche delle soddisfazioni personali.
Il post di Paola Egonu dopo la vittoria dell’Italvolley
E ribadire che, nel caso di Paola, siamo davanti alla più forte in questo momento. Se l’Italvolley femminile è tornata immediatamente sul tetto d’Europa è perché all’analisi dei demeriti, si è affiancato un lavoro mentale, di rielaborazione che in quello sfogo si percepisce ancora presente e di cui si parlerà.
“Siamo state la dimostrazione che dalle sconfitte si può crescere, rinascere e tornare più forti.
Un grande in bocca al lupo a tutte noi per la stagione che ci attende.
A @sarahluisafahr ed a
@caterinabosetti l’in bocca al lupo più grande per il migliore e più rapido recupero possibile. Questo trofeo è anche vostro.
Ci vediamo in campo, lì dove sappiamo dare le nostre risposte più belle.
A presto,
Paola”.
Questo il suo post su Instagram, pubblicato per ricordare che un risultato così è condiviso anche da chi ha sofferto, ha provato il dolore e che non poteva essere davvero lì in quell’istante. Un riscatto che ha riportato le ragazze del volley a guidare l’Europa dopo 12 anni e a cancellare i malintesi, le interpretazioni e i dubbi che avevano travolto l’Italvolley dopo le affermazioni del ct Mazzanti, che forse desiderava provocare quell’orgoglio che era mancato a Tokyo.
Il riscatto delle Azzurre del volley contro la Serbia
E che contro la Serbia, stavolta, ha ribadito che queste donne in nulla mancano rispetto alle altre atlete, anche rispetto alle temibili balcaniche. E che una giocatrice come la Egonu, al contrario, non può che suscitare invidia (sportiva) e ammirazione per le qualità tecniche, quando si supera il disorientamento di quei Giochi che così poco hanno dato alla pallavolo azzurra. Se non quella voglia, innegabile, di riscatto.
VIRGILIO SPORT