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Ivan Basso non ci sta e risponde a Lance Armstrong: "Ho pagato"

Il ciclista varesino, Ivan Basso, risponde ad Armstrong dopo le rivelazioni e la citazione diretta del suo caso nel documentario

28-05-2020 13:01

Ivan Basso non ci sta e risponde a Lance Armstrong: "Ho pagato" Fonte: ANSA

Ivan Basso ha deciso di rispondere a quanto asserito da Lance Armstrong nel documentario verità, lance. Il ciclista ha manifestato stupore per quanto detto dall’ex professionista americano.

Ivan Basso replica ad Armstrong: “Ho già pagato”

“Francamente non ho visto il documentario e non so se si sia espresso in quel modo – commenta a Il Giornale con una certa sorpresa –. Da parte mia posso solo dire che a Lance sono e sarò sempre grato, perché con me si è sempre comportato non solo bene, ma benissimo. Quando mia mamma Nives si ammalò di cancro, lui si fece in quattro per darci una mano. Stessa cosa quando il problema toccò a me nel 2015. Cosa posso dirle, con me è stato davvero generoso e disponibile”. Le affermazioni di Basso, dunque, esprimono sentimenti contrastanti, ma autentici per via di quel vissuto comune così intenso. E complicato.

Coinvolto nella Operacion Puerto nel 2006, all’apice della carriera dopo aver appena vinto un Giro d’Italia e reduce da due podi consecutivi al Tour de France, il varesino ha ammesso le sue responsabilità e ha ripercorso la vicenda: “Io nel ciclismo ho fatto tante cose belle e meno belle. Nel 2006 sono stato coinvolto nell’Operacion Puerto, e per questo sono stato messo spalle al muro: ho confessato le mie colpe (frequentazione di un medico Eufemiano Fuentes inibito per questioni di doping) e ho pagato con due anni di squalifica. Dal paradiso sono finito all’inferno, adesso da oltre quindici anni lavoro con impegno nel mondo del ciclismo”.

Le parole di Lance Armstrong su Ivan Basso e Marco Pantani

Lance Armstrong, che ha ammesso l’uso di sostanze dopanti, ha citato proprio il varesino nel suo documentario verità, ricorrendo a frasi molto esplicite. “L’Italia glorifica Ivan Basso, lo tiene in gran conto gli offre un lavoro – ha affermato l’americano alla ESPN – e lo invita in tv. Eppure lui non è molto differente da me o Jan Ullrich. L’Italia ha demolito e ucciso Pantani, la Germania disprezza Ullrich ma ama Zabel che pure era dopato. E Pantani è morto, fottutamente morto”.

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